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Tales
“Ma il cinema è il cinema, e rimane vivo”. Lo scrive la signora del cinema iraniano, Rakhshan Banietemad, e non vale solo per la turbolenta – leggi censura preventiva e non – gestazione del suo Tales, in Concorso a Venezia 71, ma anche per quel che vediamo sullo schermo. La Banietemad intreccia storie, e sceglie di incollarsi ai corpi, i volti e le parole perché diventino racconti: Iran oggi, con uno stile fresco, genuino, immediato che dice bene perché il realismo sarà sempre neo-, anche 70 anni dopo.
La sua camera serpeggia, s'insinua, scopre, decritta e assorbe il vivere oggi iraniano, aprendo a un collage umano nella sostanza e umanista nella poetica: licenziati, addolorati, suicidi, prostrati, malati, poveri, eppur si muove la speranza. Senza nessun taglio, Tales ha ottenuto il visto censura e in autunno uscirà anche in patria: perché ha una visione ammorbidita del reale? Se in conferenza stampa la regista sposta il mirino sull'embargo, il film che porta al Lido non mette in fuoricampo le brutture, le storture, le disforie socio-politico-economiche della Persia che fu.
I personaggi, tra cui molti già incontrati nel corpus filmografico della Banietemad, si incontrano, si trovano, si perdono, ma rimangono con noi: il tassista che incontra la vicina di casa perduta, in più di un'accezione; la vecchia defraudata di nove mesi di paga, perché la fabbrica è stata venduta e verrà abbattuta per far posto alla speculazione edilizia; lo statale che vuole il rimborso sanitario, senza dover mostrare le pudenda; il videomaker che riprende molti di loro, “ma quanti film così sono già stati fatti?”; chi ha protestato all'università e, dopo tre anni di studi, ha dovuto buttare via le competenze e ora guida tra gli espedienti; chi s'era tagliata i polsi e oggi soccorre chi l'ha emulata; il padre di famiglia dubbioso della fedeltà della moglie…
Mentre i prezzi aumentano 40 volte, Tales rimane adeso a chi lotta o, meglio, chi resiste: noi con lui, contro tutto. E alla fine, in un bellissimo, serrato, commovente dialogo in macchina, ecco un lui, una lei e il virus che non c'è: trovarsi è possibile, ritrovare in Tales il Kiarostami degli esordi e l'Iran oggi anche.