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Sulla strada di casa
Opera prima indipendente realizzata con un budget all'osso, Sulla strada di casa è un film che non smarrisce la retta via. A metà strada tra noir e road movie, sullo sfondo della crisi economica attuale, Emiliano Corapi mette in scena il tormento di Alberto (Vinicio Marchioni, convincente anche in genovese), un imprenditore ligure strozzato dai debiti che si improvvisa corriere per la mala calabrese nel disperato tentativo di salvare l'azienda di famiglia. Industriale onesto, come quello di Montaldo (L'industriale, ndr), e padre di famiglia, è costretto a mentire all'ingenua moglie borghese (una perfetta Donatella Finocchiaro), fino a quando un'altra banda di criminali non sequestra la famiglia e gli fa pagare le conseguenze delle sue scelte.
Coerente, senza forzature, e con la calibrata dose di colpi di scena, Corapi racconta il dramma di un uomo perbene che pur di salvare la faccia e il tenore di vita sceglie la scorciatoia della criminalità e si perde nella strada della perdizione. Sulla corsia parallela Sergio, doppio di Alberto con il volto di Daniele Liotti, è già arrivato al punto di non ritorno ed è in cerca di riscatto. Li accomuna la paura e l'angoscia di uomini mediocri costretti dalla necessità a compiere azioni che non gli appartengono e lottare per la propria integrità. Mantenendo alta la tensione e scoprendo le carte poco a poco, Corapi costruisce un film di genere che ha però il pregio di restituire la drammaticità e la profondità di vicende umane che ci riguardano da vicino e ci fa riflettere sulla sottile linea che separa bene e male, giusto e sbagliato.