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Ambientalismo, famiglie arcobaleno e tanti altri temi importanti in questo Strange World - Un mondo misterioso del nuovo film della Disney.
Un mondo nascosto di cui nessuno conosceva l’esistenza fino a quel momento, fatto di fondali marini tra pesci volanti, coralli e una serie di fameliche creature (dalla Sirenetta a Avatar- La via dell’acqua, il primo previsto a maggio 2023, il secondo in uscita il 14 dicembre, la scenografia nel fondo oceanico spopola), ma piegato fin troppo ai dogmi del politically correct e all’ideologia woke, ormai sposata pienamente dalla Casa di Topolino.
Protagonisti sono un nonno, un figlio, un nipote. Tre generazioni appartenenti alla famiglia dei Clade: il mitico nonno Jaeger (doppiato splendidamente nella versione italiana da Francesco Pannofino) è un esploratore incallito interessato solo a scalare le montagne; il figlio Searcher è un agricoltore e infine il nipote Ethan è un adolescente apertamente gay voglioso di scoprire cosa c’è al di là del piccolo universo della fattoria dove è cresciuto.
Il nuovo film co-diretto da Don Hall (regista di Oceania e premio Oscar per Big Hero 6) insieme allo sceneggiatore Qui Nguyen (i due tornano a collaborare dopo Raya e l’ultimo Drago) si nutre di conflitti generazionali (“Io non sono te”, questo il mantra che i figli, alla ricerca della propria identità, ripetono ai propri padri), nonché di sfide per il futuro perché lo scopo è riuscire a stare in armonia con il mondo.
La Disney prosegue qui la sua svolta arcobaleno partita da Onward “per riflettere di più il mondo e la società”, come ha sottolineato il regista in conferenza stampa. Se non fosse che questo specchio proprio sull’argomento appaia alquanto deformato e fasullo: possibile che un padre, e ancor più un nonno, che fa fatica ad accettare che suo figlio possa non seguire le proprie orme e non voglia fare l’agricoltore, insomma che non sia come lui, poi al tempo stesso sia così open-minded verso i suoi gusti sessuali? Va bene che nell’universo Disney tutto è possibile, ma in quello reale questi due pesi e due misure stonano assai.
Per il resto Strange World è un’avventura un po’ alla Indiana Jones e un po’ alla Piovono polpette che mette in campo temi senza dubbio attuali, ma che nell’insieme risulta un po’ didascalico. Gli unici ad avere una marcia in più sono il nonno e il cane a tre zampe.