Spesso negli ultimi anni la catarsi al cinema si è raggiunta attraverso la danza. Il ballo di Joker, incarnato da Joaquin Phoenix nell’epopea di Todd Phillips, è una delle sequenze più famose di questo millennio. E ancora: le danze sfrenate di Kechiche in Mektoub, My Love: Intermezzo, la performance diabolica di Dakota Johnson in Suspiria di Guadagnino.

Le sinfonie notturne adesso arrivano dalla Francia, con Stella è innamorata. Lei è un’adolescente. In estate per la prima volta va in vacanza con le amiche in Italia, a Parigi in inverno si immerge in discoteca. Qui scopre l’amore, la passione, e cerca una direzione per la sua vita. Si delinea un affresco giovane, energico.

La regista Sylvie Verheyde realizza il sequel di Stella, in cui raccontava in verità di sé stessa. Forse in parte l’elemento autobiografico è ancora presente nel secondo capitolo, anche se la cineasta si concentra maggiormente sulle luci, sui corpi, sul pulsare della notte. Il titolo è già un’affermazione, una dichiarazione d’intenti. L’analisi della protagonista è sentimentale, stroboscopica. A fondersi sono le cromature del mondo circostante, che si mescolano a canzoni mai scontate.

Il punto di forza è proprio la colonna sonora. In Francia si dimostrano maestri nel tratteggiare sullo schermo età di passaggio, periodi di transizione, costellati di hit senza tempo. L’ultimo esempio è stato Leurs enfants après eux di Zoran e Ludovic Boukherma, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma a spiccare sono anche Estate ’85 di Ozon del 2020 e L’Amour ouf di Lellouche. La musica al centro, specialmente oltralpe.

L’effetto nostalgia continua a vibrare, anche in Stella è innamorata siamo negli anni Ottanta. Il passato si fa presente, lo spirito è universale. In un racconto ricco di sfumature, mai crepuscolare, che punta verso una nuova alba. È una storia di fughe dalla realtà, di regole mai accettate, di una libertà di cui cogliere l’essenza. A spingere Stella è il mistero, la paura dell’ignoto che si trasforma in fascinazione. E in cinefilia, a metà strada tra Rohmer e Pialat. La chiave è negli sguardi, nei movimenti, nelle lancette dell’orologio che non smettono mai di correre.

Stella è innamorata è stato selezionato al Prix Palatine, il premio giovani del cinema europeo. Che ha l’obiettivo di mettere in contatto studenti di scuole situate in Paesi diversi.