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Solo 2 ore
Quasi un marchio di garanzia, Richard Donner. Che da qualche anno sembrava aver perso un po' dello smalto che ne accompagnava la realizzazione di film magari non memorabili, ma di certo profondamente funzionanti. E' il caso di Solo 2 ore, serrato poliziesco dall'anomalo assortimento di coppia, tutto giocato sulla contrapposizione fra un detective ormai stanco, claudicante e alcolizzato (Bruce Willis) e un logorroico delinquente di mezza tacca (Mos Def), seriamente intenzionato nel voler dare una sterzata positiva alla sua esistenza. Il primo dovrà scortare il secondo da una cella all'aula di tribunale, dove è atteso per una scottante testimonianza: sulla loro strada (i sedici isolati - 16 blocks - che rimandano al titolo originale) troveranno qualcuno - la polizia stessa - che farà di tutto per fermarne la corsa. Non privo di quell'umorismo che caratterizzava l'intera serie di Arma letale, il lavoro di Donner ripropone come detto l'impianto di coppia per condurre un più che mai interessante gioco di suspense e azione: il pretesto thrilling muove i propri passi su un assunto di fondo scomodo (le azioni poco pulite di poliziotti disposti a tutto pur di cancellare qualsiasi traccia rimandante ad abusi di potere) e poche volte trattato dal Cinema con la stessa apparente "ingenuità", trovando nell'interpretazione di Bruce Willis - attore che ormai ha vestito forse ogni possibile sfumatura del ruolo di poliziotto - il cardine su cui poggiare l'intero plot. Molti e ben calibrati i colpi di scena, un paio di incongruenze (pensiamo alla seconda fuga col pullman) per un film che, in poco meno delle due ore promesse dal titolo italiano, non farà rimpiangere il costo del biglietto.