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Snot e Splash e il mistero dei buchi scomparsi
Buchi (non neri), ma quasi un’opzione ecologica per la gestione dei rifiuti. Pericolosi dentisti che usano il laminato e fanno il lavaggio del cervello. E nonne che cucinano panini a volontà.
Arriva in sala il nuovo film del regista finlandese Teemu Nikki, distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. S’intitola Snot e Splash come i due protagonisti, ovvero due fratelli interpretati da Hugo Komaro e Urho Kuokkanen, sempre in lite, che durante le vacanze invernali si recheranno nella piccola città di Acquainbocca per fare visita alla nonna. Si ritroveranno ben presto all’inseguimento di un misterioso ladro di buchi e a correre contro il tempo per salvare gli abitanti del paese.
Ne viene fuori una storia surreale con qualche vago accenno ambientalista in un universo totalmente dualistico: da un lato regna l’ordine, dall’altro il caos. Spiazzante e surreale, il nuovo film di Teemu Nikki è rivolto a tutti (come si legge nelle note), ma è evidente che parla soprattutto ai più giovani, tant’è che è stato presentato allo scorso festival di Locarno nella sezione Locarno Kids. D’altronde l’ispirazione conferma il target al quale si vuole avvicinare. Questa commedia misteriosa e fantasy è infatti liberamente ispirata a una storia, tra l’altro tutta italiana, ovvero il romanzo per bambini Snot e Splash e il mistero dei buchi scomparsi di Manlio Castagna illustrato da Gianluce Garofalo e edito da Salani.
Purtroppo però questa storia fatta di denti bianchissimi e piena di traumi infantili non riesce mai a catturare del tutto l’attenzione dello spettatore finendo essa stessa in un buco, stavolta nero. Fuor di metafora: facilmente dimenticabile.