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Sleepless
Vincent Downs è un agente sotto copertura della polizia di Las Vegas che, accidentalmente, si ritrova coinvolto nel furto di un carico di droga destinato ai cocalero di Las Vegas, Stan Rubino (Dermot Mulroney) e Rob Novak (Scoot McNairy). Rubino ordina così il rapimento del figlio di Downs, di soli quattordici anni, promettendo al poliziotto di liberarlo solo dopo avergli restituito la cocaina.
Adattamento del thriller francese Nuit Blanche diretto da Frédéric Jardin, la produzione statunitense non si distanzia molto, se non per location e cast, dall’originale, almeno per lo script (di Andrea Berloff). Jamie Foxx si ritrova catapultato in un action poliziesco che rimanda alla mente il supermachismo di Seagal, Schwarzenegger, Willis, Norris e chi più ne ha più ne metta. L’adrenalina sale sin dai primi minuti, tra inseguimenti, rapine e l’ambigua figura di Vincent Downs, che ci viene presentato nei panni di criminale sanguinario per poi rivelarsi un onesto poliziotto in preda a una crisi per via della sua relazione ormai finita e di un figlio diviso tra lui e la sua ex. Diretto da Baran Bo Odar, regista di Who Am I e attualmente impegnato nella serie TV targata Netflix Dark, Sleepless si muove su campi già battuti, proponendo una trama abbastanza usuale, pretesto per lasciar spazio il più possibile all’action pura. Coadiuvato da un cast di rilievo, tra cui David Harbour, Michelle Monaghan, Tip “T.I.” Harris e Gabrielle Union (già al fianco di Foxx nella commedia romantica Breakin ‘All the Rules), il nuovo Django conduce lo spettatore, in soli 90’, in una Las Vegas vista dai signori della droga, presentandoci omicidi, caos, tradimenti, corruzione, il tutto…in una sola notte. Punti vincenti del film rimangono certamente le coreografie, dirette da Jeff Imada, e la fotografia di Mihai Malaimare. In un crescendo di tensione, ci viene concesso, tra un inseguimento, una sparatoria e una scazzottata, di conoscere più approfonditamente ciascun personaggio, fattore che agevola una brusca sterzata sul finale presentando un’inversione di ruoli tra chi si credeva il malvagio e chi il buono. Non manca la prevedibilità, così come non vengono meno gli stereotipi del sottogenere e le ingenuità al fine di favorire l’evolversi di una trama tanto rocambolesca da dover necessariamente ricorrere all’elemento fatalistico. Molto divertenti i personaggi, in particolar modo i super cattivi, e il girato merita un plauso soprattutto per la scelta stilistica di alternare inquadrature fisse e campi lunghi a primi piani e camera mobile, seguendo il ritmo serrato del plot. Pur non presentando nulla di nuovo, Baran Bo Odar ci consegna un ottimo biglietto da visita: divertente, violento al punto giusto e adrenalinico. Per una serata all’insegna del cinema macho, con birra e sandwich, Sleepless è il film che fa per voi!