PHOTO
Singolarità di una ragazza bionda
Non l'ultimo, ma il penultimo Manoel de Oliveira. Il maestro portoghese compirà 103 anni a dicembre, ma all'aldilà preferisce ancora l'al di qua della camera: Singularidades de uma rapariga loura arriva nelle nostre sale grazie a Mediaplex col titolo fedele Singolarità di una ragazza bionda e ci riporta nei meandri del suo cinema, dove l'amour fou dischiude tutte le possibilità - e impossibilità - della vita, con tenerezza e ironia, amarezza e divertissement. Protagonista è l'abituale Ricardo Trêpa, che in treno racconta a una sconosciuta la sua travagliata storia d'amore: complici i flashback caria De Oliveira, vediamo il Macario impiegato in un negozio di stoffa a Lisbona dove può ammirare la dirimpettaia, una bellissima ragazza bionda di nome Luisa (Catarina Wallenstein). Matrimonio? Lei acconsente, ma tra i due innamorati si mette lo zio e datore di lavoro Francisco: Macário non demorde, lascia il posto e s'imbarca in sfortunati affari finanziari... La coppia scoppia prima di accoppiarsi, il destino è quello crudele di chi troppo vuole nulla stringe, a partire dal denaro per finire con l'amore: Macario vorrebbe far colpo, farà un buco nell'acqua, mentre lo schermo contempla censo ed estrazione, speculazione e tradimenti. E grande cinema “confinato” in un piccolo film, un apologo financo scanzonato di un mostro sacro della settima arte, che gira come se avesse 70 primavere in meno. Ad avercene, e per fortuna uno l'abbiamo. Manoel de Oliveira.