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Sing Street
Dublino, anni Ottanta. Cosmo è un adolescente che deve fare i conti con una complessa situazione familiare e con un difficile ambiente scolastico, dove è perennemente vittima di bullismo. Grazie alla musica, la sua grande passione, ritroverà speranza e fiducia in se stesso.
John Carney, regista dublinese classe 1972, si era fatto conoscere dieci anni fa con Once, film romantico-musicale con protagonisti due membri dei The Frames, diventato presto un piccolo cult.
Lo stesso percorso potrebbe farlo anche Sing Street, pellicola in cui la musica è nuovamente grande protagonista. Girato col giusto garbo e capace di far sorridere, è un film toccante e coinvolgente, abile nel trattare con la giusta delicatezza un’epoca di grandi cambiamenti e il percorso di formazione compiuto dal giovane protagonista, deciso a formare una band per conquistare la ragazza di cui è innamorato.
Non c’è da aspettarsi chissà cosa da un copione che sa di già visto, ma la spontaneità con cui gira Carney basta e avanza per rendere il suo lavoro emozionante e godibile, oltre che dotato di momenti forti (Cosmo che sceglie di presentarsi a scuola completamente truccato). La colonna sonora, inoltre, è di altissimo livello. Perfetto per una visione intensa ma senza troppe pretese.