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Clive Owen e Monica Bellucci
in una scena del film
Adrenalinico, autoironico e ipercinetico, il nuovo film scritto e diretto dal britannico Michael Davis, mestierante con un curriculum non proprio esaltante alle spalle e un passato da storyboarder, è l'ennesima variazione sul tema dell'action-movie: divertente per alcune sequenze mozzafiato, Shoot'em Up - storia di un uomo solitario e misterioso (Cliwe Owen) che con l'aiuto di una prostituta (Monica Bellucci) si ritrova a dover salvare la vita di un piccolo neonato, bersaglio di una squadra di killer senza scrupoli - smorza qualsiasi tensione narrativa con il ricorso esasperante alla battuta di spirito o alle trovate "insolite" (vedi il protagonista che mangia solo carote, a volte utilizzandole come strumento di morte, o l'antagonista Paul Giamatti sempre pronto a sfoderare massime che lasciano il tempo che trovano), cercando addirittura di fare "politica" inserendo la figura di un senatore democratico (comunque corrotto) in corsa per la Casa Bianca e fautore dell'abolizione delle armi libere negli Stati Uniti: in un film dove a parlare sono più di ogni altra cosa mitragliette o calibro 45, la metafora funziona veramente poco. Quasi quanto la Bellucci (e non si dia retta all'ennesima trovata "scandalistica" su chissà quali performance in camera da letto con Owen), stavolta ulteriormente penalizzata dalla scriteriata decisione di inserire - in sede di doppiaggio - passaggi di parlata napoletana: sarà forse per questo che il film uscirà vietato ai minori di 14 anni?...