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Sharm el Sheikh
Il presidente Saraceni (Giorgio Panariello) vuole ottimizzare i costi dell'azienda ed è intenzionato a tagliare il personale. Due sono le teste a rischio: Fabio (Enrico Brignano) e il collega De Pascalis (Maurizio Casagrande). Pur di non perdere il posto di lavoro, seguiti dalle rispettive famiglie, decidono di andare a Sharm el Sheikh per ingraziarsi il capo che è lì in vacanza.
Partendo dalla crisi economica, Ugo Fabrizio Giordani trasporta l'Italietta dei furbetti nella famosa meta turistica egiziana e ne fa un film. Alla volta del Mar Rosso nascono equivoci, tradimenti e malintesi. Donne siliconate, dromedari, sparizioni nel deserto, scatole di viagra, espressioni dialettali e slang giovanili (tvtb, snda=se ne deve annà…): questo accade nel Sinai. E tra yacht, villoni e spiagge vips l'imprenditore in pareo (forse sarebbe stato ancora più incisivo se avesse avuto la bandana…), che è anche patron dell'Empoli calcio, ci ricorda che "durante la crisi bisogna pensare positivo”.
Il regista cerca di coniugare divertimento e problemi attuali del paese (la recessione e le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese) con l'ambizione di fare una sorta di commedia all'italiana, tanto da citare Una vita difficile di Dino Risi (Brignano, come Alberto Sordi, stufo di essere maltrattato dal datore di lavoro gli molla uno schiaffo liberatorio): l'Italia che premia arrivisti e gente senza scrupoli è la stessa di 50 anni fa. Ma Risi faceva riflettere, Giordani fa ridere con una commedia leggera che tende a strizzare l'occhio alle nostre cattive abitudini. Anche se non esce a Natale, l'accostamento con il cinepanettone è quindi inevitabile, nonostante ci siano meno tette, culi e parolacce. Anzi, un cineombrellone con attori televisivi (in primis Panariello e Brignano) e un umorismo grossolano che fa la parodia dei soliti italiani all'estero pronti a dare libero sfogo ai peggiori difetti nazionali. In questa apologia del nostro malcostume viene voglia di rimanere a Sharm el Sheikh tra gli egiziani sulla groppa di un cammello insieme alla saggia nonna Fioretta Mari.