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Shadowhunters
Shadowhunters – Città di ossa è tratto dalla saga urban fantasy ideata da Cassandra Clare in sei romanzi editi da Mondadori (l'ultimo in uscita nel 2014), con tre prequel all'attivo e 22 milioni di copie vendute. Si aggiunge al filone letterario young adult già adattato per il grande schermo, che comprende non solo i succhiasangue di Stephenie Meyer ma, tra gli altri, i tributi di Hunger Games (il secondo film basato sulla trilogia, La ragazza di fuoco, sarà al cinema il 21 novembre), le streghe di Beautiful Creatures, gli zombie di Warm Bodies e i semidei in chiave moderna (Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: il mare di mostri, in sala dal 12 settembre). I prossimi titoli tuttora in cantiere affiancano giovani talenti a star della A-list hollywoodiana da Harrison Ford (in Ender's Game, in uscita il 30 ottobre) a Kate Winslet (in Divergent, previsto per il 2014).
I cacciatori di demoni devono affrontare una concorrenza a dir poco variegata, oltre che una sfilza di mostri di ogni genere, e riuscire a fare la differenza in un genere ormai affollatissimo. La sceneggiatura, firmata da Jessica Postigo Paquette, ha puntato quindi su una semplificazione dell'universo della Clare per rendere più accessibile la storia e le numerose creature che la popolano sulla carta (da stregoni a fate, da licantropi a vampiri).
Tutto inizia con un incontro misterioso in un club poco convenzionale: l'adolescente Clary (Lily Collins, Biancaneve) assiste ad un omicidio per mano di Jace, un misterioso ragazzo biondo tatuato e incappucciato. Il personaggio è interpretato da Jamie Campbell Bower, già noto tra i vampiri di Twilight (dà il volto a Caius, uno dei Volturi) e tra i maghetti di Hogwarts, grazie ad un cameo in Harry Potter e i Doni della morte parte 2. In realtà i segni sulla sua pelle, scoprirà lei in seguito, sono rune tracciate dalla stirpe degli shadowhunters per proteggere questi guerrieri, metà uomini e metà angeli, nella lotta al Male.
Le si apre così un mondo oscuro e pericoloso, di cui a sua insaputa la madre Jocelyn (Lena Headey) faceva già parte, prima di fuggirne assieme a Luke (Aidan Turner), ex cacciatore di demoni ora trasformato in licantropo. La donna ha sempre cercato di proteggere la figlia dall'influsso malefico del marito Valentine (Jonathan Rhys-Meyer), il più malvagio della loro stirpe, assetato di potere e disposto a tutto pur di ottenerlo. Per impedirglielo è scappata portando con sé la Coppa Mortale, dove l'angelo Raziel ha versato il proprio sangue mille anni prima. La ricerca della verità porta Clary, affiancata dal migliore amico Simon (Robert Sheehan), a conoscere una serie di personaggi singolari, a lottare contro creature inquietanti e a scoprire un mondo “sotterraneo” fatto di regole, gerarchie e divieti.
Il risultato a livello visivo è discreto, a dispetto di alcuni effetti speciali piuttosto limitati. I personaggi , tratteggiati in maniera sommaria, spingono gli attori alla ricerca di uno spessore a tratti mancante. La sceneggiatura procede a singhiozzo e la regia tenta quindi costantemente di trovare un equilibrio in grado di bilanciare azione e romanticismo.
L'inserimento nel primo film di alcuni colpi di scena dei capitoli letterari successivi, comunque, strizza l'occhio ai fan della saga, che in un primo momento non avevano accolto di buon grado la scelta di Jamie Campbell Bower come protagonista. La lovestory off screen con Lily Collins ha aiutato il pubblico a dargli una chance, com'era successo anche a Robert Pattinson e alla collega/ex Kristen Stewart, una coppia nata da esigenze di copione e durata poi fuori dal set tutto il tempo della promozione.