PHOTO
Ribelle - The Brave
Fusione completata. È quella tra Disney e Pixar: i geni di casa Lasseter fanno propria la più longeva tradizione del marchio di Topolino, ne riscrivono le coordinate per tracciare il ritratto di una nuova, ennesima principessa, l'undicesima nella storia del franchise ormai lungo 70 anni: i lineamenti angelicati delle “antiche” Biancaneve, Cenerentola e Aurora, la tenacia delle varie Ariel, Belle, Jasmine e Pocahontas, la modernità delle più recenti Mulan, Tiana e Rapunzel, convivono in Merida. Abilissima arciera e figlia irriverente del re Fergus e della regina Elinor, spirito libero nelle suggestive e misteriose Highlands scozzesi, la ragazza mal si presta agli insegnamenti della madre, decisa più che mai ad “educarla” al suo status di principessa. Ma la libertà è un miraggio a cui Merida non vuole rinunciare: basterà un incantesimo per farle ottenere ciò che vuole?
D'accordo, il 13esimo lungometraggio Pixar non sarà un capolavoro al pari di Up, WALL•E o Gli Incredibili: la vicenda - a parte il già accennato “restyling” concettuale di una principessa che non ne vuol sapere di fidanzarsi su “commissione”, accompagnata da un coraggio che finora aveva fatto solo capolino nella caratterizzazione delle precedenti donzelle Disney - è forse meno originale ed accattivante.
Rimane però il fatto che Ribelle - The Brave segna l'ennesimo passo in avanti dal punto di vista tecnico-estetico, raggiungendo e oltrepassando limiti che, ancora una volta, ridefiniscono i parametri della perfezione: si pensi al rendering sulla folta chioma rosso fuoco della protagonista o alla splendida sequenza in cui Merida si arrampica per andare a bere dalla cascata. Soprattutto, si resta impressionati per il lavoro svolto sul vero coprotagonista del film, il tiro con l'arco: quasi 30 anni dopo Robin Hood, dunque, un personaggio Disney torna a scoccare frecce: gesto che viene ri-creato con un'armonia che rischia di far impallidire anche i live-action sull'argomento.
Preceduto dallo splendido corto La luna dell'italiano Enrico Casarosa, nominato agli Oscar.