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Ralph Spaccatutto
Dura la vita se il destino ha scelto per te il ruolo del cattivo. Ralph, eroe negativo del videogioco Felix aggiustatutto, soffre da pazzi perché sa di essere costretto vita elettronica natural durante a demolire un grattacielo a colpi di pugni. Il povero gigante invece in fondo al cuore è un tenerone, e ambirebbe a compiere solo buone azioni. Il sotto testo è che vorrebbe essere amato da tutti anziché detestato, e a nulla vale l'analisi di gruppo cui partecipa dopo la fine del lavoro. Sì perché quando le luci della sala giochi si spengono, i vari personaggi dei videogiochi sono in libera uscita e si ritrovano in una terra di mezzo dove è permesso finalmente di avere un'esitenza diversa da quella assegnata. Permesso a tutti tutti? Ovviamente no: i cattivi restano cattivi e quindi guardati sempre storto. Urge far girare la ruota della fortuna, salvo mettersi ancora di più nei guai.
Prodotto dalla Walt Disney Animation e diretto da Rich Moore, Ralph spaccatutto è presentato in anteprima da Alice, sezione autonoma del Festival di Roma. E sbarca in Italia sull'onda di un travolgente successo al botteghino americano, dove nel primo week end ha incassato la sbalorditiva cifra di 49 milioni di dollari. Evento sorprendente per un film che strizza l'occhio, oltre agli appassionati di videogiochi, ai bambini più piccoli. Buona parte dell'azione si svolge infatti nell'ipercalorico mondo a forma di dolcetti e caramelle di Sugar Rush, un gioco incentrato sulle corse automobilistiche disegnato a misura di decenni o giù di lì.
Ma forse la chiave del successo è proprio questa, aver puntato tutto sui giovanissimi spettatori dimenticando per una volta di occuparsi anche dei loro genitori come invece accade sempre più spesso nei film di animazione. Detto questo i più grandi non si annoieranno affatto, anche quelli che non hanno mai messo una moneta dentro un videogioco.