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Ragazze - La vita trema
Alle Giornate imperversano sguardi documentaristici e femminili. Stavolta la parola va a quattro donne, quattro protagoniste del movimento femminista che tra la fine dei Sessanta e la metà dei Settanta tentò di conquistare, anche a beneficio dei "maschi", diritti civili e nuova libertà politica e culturale. Inevitabile che la mente corra rapida al documentario di Alina Marazzi, presentato a Torino due anni fa. Era Vogliamo anche le rose, un intimo e compattissimo diario per immagini che alla ricostruzione documentale mescolava l'emozione del racconto in soggettiva. Paola Sangiovanni attraversa temi e atmosfere inevitabilemente affini, concedendo però meno spazio all'effetto emotivo e spostando l'asse del film dal soggetto all'individuo. Attenta ai dettagli storici tanto quanto agli aneddoti e alle singole traiettorie esistenziali, la regista frantuma i racconti delle sue protagoniste cercando d'amalgamarle in unico impasto insieme alle molte immagini di repertorio provenienti tanto dagli archivi pubblici sulla storia comune, quanto dalle raccolte familiari.
Un'unica lunga cavalcata che traghetta lo spettatore dagli entusiastici furori del primo Sessantotto, attraverso gli anni della contestazione, delle manifestazioni, delle lotte condotte anche nelle sedi istituzionali fino ai tragici fatti che condussero, nel luglio del 1977, all'uccisione di Giorgiana Masi. La ricostruzione storica s'impregna degli umori delle esistenze delle quattro donne, restando però sempre incerta tra l'indeterminatezza passionale del documentario di creazione e la rigida esattezza un po' piatta del film didattico. Il cinema documentario si fonda in sintesi sulla relazione: relazione tra chi riprende e chi è ripreso ma anche relazione tra i diversi materiali convocati a comporre il discorso del film. Alla fine si ha la netta impressione che alla densità del senso, alla forza dell'espressione, alla vitalità dell'esperienza Paola Sangiovanni, evitando e un po' rompendo i fili invisibili ma concretissimi tesi a legare cose e persone, abbia preferito un'inerte efficienza.