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Racconti da Stoccolma
Stoccolma? Tollerante, ma solo in apparenza. Paura e violenza ne sporcano il volto pulito: Carina (Lia Boysen) è sposata, due figli e una brillante carriera da giornalista televisiva, ma il pane quotidiano sono le botte del marito; la giovane Leyla (Oldoz Javidi) ha un ragazzo: basta e avanza perché la famiglia mediorientale la voglia morta; Aram (Reuben Sallmander) gestisce un locale notturno e subisce le minacce di alcuni malviventi.
Tre storie di ordinario terrore per i Racconti da Stoccolma di Anders Nilsson, premio Amnesty International al 57° Festival di Berlino. Ed è di pubblico dominio che Amnesty premi i contenuti, spesso a scapito della forma cinematografica: questi Racconti non fanno eccezione. Già compromessi da un'estetica televisiva, affossati da regia e recitazione da "buona la prima", scontano altresì derive enfatiche e gravi incongruenze di scrittura.
Per la recensione completa leggi il numero di maggio della Rivista del Cinematografo