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Paco Arango è un regista messicano. Ha fondato una casa di produzione televisiva che tra le varie cose ha prodotto la famosa serie Ala…dina! con Paz Padilla. Nel 2011 ha scritto e diretto Maktub, film che ha vinto tre nomination agli Oscar spagnoli- Goya. Con il ricavato della pellicola ha poi costruito il Maktub Center, il centro di trapianti di midollo osseo più sofisticato della Spagna. Tanto che finora sono stati effettuati 198 trapianti grazie al film.
Insomma è un uomo che ha scelto di unire il cinema al suo costante impegno ad aiutare i bambini affetti da gravi malattie. Ne è un esempio anche il suo nuovo film dal titolo Quello che veramente importa, i cui ricavi saranno interamente devoluti ad organizzazioni benefiche locali impegnate soprattutto nell’assistenza ai bambini. In Spagna, Messico, America e Colombia ha già superato tre milioni di spettatori e conseguito più di tre milioni di dollari destinati alle varie associazioni. Ora arriva in Italia e i fondi raccolti saranno dati all’associazione Dynamo Camp, che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa (arrampicata, equitazione, tiro con l’arco) ai bambini affetti da patologie gravi e alle loro famiglie.
L’operazione è encomiabile, non basta però per farne un bel film. La storia di Alex, interpretato da Oliver Jackson-Cohen, che lavora in Inghilterra riparando apparecchi elettrici per conto di una società sull’orlo della bancarotta e che una volta trasferitosi in Nuova Scozia scoprirà di avere il dono di guarire le persone, non convince infatti fino in fondo. A dire il vero è piuttosto confusa nonché in parte azzardata, perché il rischio di osannare questa figura di “guaritore” dai poteri magici (svalutando di conseguenza la medicina tradizionale e scientifica) è davvero dietro l’angolo. Inoltre il protagonista a metà tra un Harry Potter e un San Francesco amico degli animali sembra sempre un po' troppo lì per caso. Peccato.
La pellicola tra l’altro è dedicata a Paul Newman, fondatore della rete mondiale dei centri per vacanza per bambini gratuiti per bambini malati “Serious Fun Children’s Network” di cui Paco Arango è stato membro per più di nove anni. Non era meglio allora incentrare il film su questo tipo di iniziative piuttosto che su un fantomatico guaritore? Scelte. Resta il fatto però che la scelta di devolvere tutto il ricavato di un film, costato ben 7 milioni di dollari, in beneficienza è davvero qualcosa di lodevole e che in qualche modo va premiata.