“Quando capiamo di appartenere a un luogo, e che per noi quel luogo è ‘casa’, dobbiamo fare tutto il possibile per non lasciarlo mai”, dice nelle note di regia l’esordiente Carolina Pavone, già aiuto di Nanni Moretti, che produce con la propria Sacher Film insieme a Marta Donzelli e Gregorio Paonessa di Vivo Film.

Apertura delle Notti veneziane alle Giornate degli Autori, Quasi a casa è il romanzo di formazione di Caterina (Maria Chiara Arrighini, sosia della giovane Jasmine Trinca…), che ha vent’anni e velleità musicali: bloccata da paura e indecisione, potrebbe trovare l’abbrivio nel suo idolo, la cantante francese Mia (Lou Doillon), con cui passerà un’estate e non solo quella.

Scritto dalla stessa Pavone, con Michela Straniero, questo girl-meets-girl non si stacca per manifesta originalità o complessa idiosincrasia dal novero del coming of age e sarebbe dunque archiviabile nella medietà/mediocrità senza tema di smentita, se non fosse che Lou Doillon – ma lo sapevamo – ha una presenza scenica, una fascinazione artistica e una presa esistenziale da resuscitare i morti.

Figlia del regista Jacques – a proposito, recuperate a ogni costo il suo Les doigts dans la tête (1974) – e di Jane Birkin, e dunque sorellastra di Charlotte Gainsbourg, Lou che è attrice, musicista e modella si esibisce nell’inedito ad hoc Almost home e ci tiene incollati a bizze, movenze, tristezze, sensualità e sprazzi come la vita che è. Il talento è come il manzoniano coraggio, nondimeno, care attrici e attori del Bel Paese, imparate se potete – o semplicemente ammirate.

Di qualche grazia, invero senza troppo entusiasmo le musiche di Coca Puma, Quasi a casa è quasi un film discreto, e comunque meglio del gemello – non così – diverso dell’altro deb Filippo Barbagallo Troppo azzurro.

La visione di entrambi stigmatizza, per dirla con Mina, la lunarità di tanta parte del cinema italiano rispetto a condizione lavorativa, professionale, economica, e dunque esistenziale, dei giovani ivi ritratti - al netto del coté borghese. Già, urge contemplare e raziocinare: possiamo farlo con le buone, dovremmo farlo con la ghigliottina.