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Quando l'amore brucia l'anima
Il biopic musicarello è ormai un abuso artistico quantitativamente evidente. Un fenomeno in continua evoluzione commerciale (al film si collegano pure la vendita di un cd e la rinnovata curiosità per il personaggio dimenticato dalla storia) e immortalato in una statica surplace linguistica. Tanto che la costruzione del narrato in Quando l'amore brucia l'anima (Walk the Line) evidenzia i classici snodi melodrammatici: il trauma infantile, il colpo di fortuna (classico coup de theatre per la più ovvia american way of life), la crescita turbolenta ma ricca di danari, l'elemento disturbante (alcool o droghe, basta che portino il protagonista sulla cattiva strada), la redenzione finale. Johnny Cash andava raccontato, anche per motivi etici, perché lui a sua volta per un po' di tempo ha raccontato i diseredati, i dolori di un America un po' nascosta. Il problema semmai è che il biopic si sta sempre più appiattendo sul dato performativo, ovvero quanto è bravo tal dei tali a rifare talaltro. Fino a quando come nel film di Mangold ritroviamo alcune coordinate impazzite: Phoenix non assomiglia somaticamente e fisicamente a Cash ma dà prova di una certa costanza, di un sentita fatica nel muoversi nei panni di un essere umano perennemente in crisi, instabile psicologicamente, manesco; mentre tutto il coté delle comparse fa a gara per essere più identico possibile a Elvis, Jerry Lee Lewis e compagnia. Così anche se Mangold riporta un'analisi laterale, scostata, di trent'anni di America profonda, musicalmente rivoluzionaria, screziata dalle disparità economiche e sociali, si attarda sempre qualche minuto in più dietro la necessità di mostrare che la dose di fiction è altissima, che l'artificio è radice inequivocabile di un certo cinema classico che si dà al pubblico senza riflettere troppo sul come e perché farlo. Scelta ampiamente legittimata dagli incassi e dalla spettacolarizzazione dell'evento, ma che non sa far altro che dividere in bianco e nero realtà davvero complesse e articolate come la vita stramba e difficile di Johnny Cash.