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Prime Target - @ Nick Wall - Courtesy of Apple TV+
Edward Brooks, un giovane e brillante laureato in matematica a Cambridge, è sul punto di fare un'importante scoperta, ma è ignaro del suo potere fatale. La sua ossessione è quella di individuare uno schema nei numeri primi, ma se dovesse riuscirci avrebbe in mano la chiave di tutti i computer del mondo. La sua vita cambierebbe per sempre, perché governi, aziende e università gli darebbero la caccia per appropriarsi della scoperta e sfruttarla a proprio vantaggio. A metterlo in guardia dal continuare la ricerca è il professor Robert Mallinder (David Morrissey), che distrugge la tesi di Edward. Mentre gli eventi prendono una piega oscura, Edward inizia a capire che qualcuno sta ostacolando la sua ricerca.
Le potenziali implicazioni del suo lavoro lo portano poi nell'orbita di Taylah Sanders (Quintessa Swindell), un'agente dell'NSA, incaricata di osservare il comportamento dei matematici d’Europa. L'obiettivo è monitorare se le ricerche matematiche possono costituire una minaccia per la sicurezza digitale. Insieme, iniziano a mettere insieme i pezzi di una cospirazione ai danni di Edward. Nel frattempo, la moglie di Robert Mallinder, Andrea (Sidse Babett Knudsen), un'apprezzata storica specializzata in antichità islamiche, è una delle poche persone che crede a Edward, secondo cui sono in gioco forze più oscure. Un'esplosione fortuita a Baghdad, che riporta alla luce la famosa Casa della Sapienza sepolta 900 anni fa, appare subito ai suoi occhi la chiave di tutto. Edward e Taylah si ritrovano in una pericolosa corsa contro il tempo.
Prime Target è il nuovo thriller cospirativo di Apple TV+ creato dal pluripremiato scrittore Steve Thompson (Sherlock, Vienna Blood), che è anche produttore esecutivo, e interamente diretto da Brady Hood (Top Boy, Great Expectations). Il vincitore del SAG Award Leo Woodall (The White Lotus, One Day) e Quintessa Swindell (Black Adam, In Treatment) sono i protagonisti di questo affascinante dramma sul potere dei numeri primi, che da secoli mantengono un’irriducibile aura mistica. Per le menti meno scientifiche, l’idea potrebbe sembrare poco avvincente, ma in realtà la serie riesce a sollevare questioni esistenziali e dilemmi etici che invitano qualsiasi tipo di spettatore a lasciarsi guidare in un viaggio eccitante tra matematica, archeologia, criptografia e l’epoca d’oro islamica.
I matematici di tutti i tempi hanno dedicato la loro vita a cercare di individuare uno schema nei numeri primi, ma per quanto ne sappiamo non esiste ancora una regola. Questa casualità è il motivo per cui i numeri primi sono alla base della criptografia digitale. Ma se qualcuno individuasse uno schema, significherebbe che i codici potrebbero essere violati: codici che proteggono tutto, dai sistemi di difesa missilistica alle banche. Improvvisamente, le possibilità drammatiche diventano infinite. Così il creatore della serie Steve Thompson, laureato in matematica ed ex insegnante di matematica, immagina un dramma dai risvolti apocalittici per l’umanità ma non sembra preoccupato. “Sono ottimista. Nessuno è mai riuscito in migliaia di anni a trovare uno schema nei numeri primi. Direi che è altamente improbabile”, afferma Thompson.
Quindi possiamo goderci la visione di Prime Target senza pensieri, immergendoci nella narrazione che se inizialmente sembra criptica diventa poi, di episodio in episodio, sempre più coinvolgente. Seguiamo quindi i due protagonisti, sempre più legati l’uno all’altra nonostante siano l’uno opposto dell’altra, in questo thriller ispirato ai film di spionaggio, cospirazioni e paranoie. Tra corse all’ultimo respiro, inseguimenti adrenalinici e una sorveglianza costante, Taylah cerca in tutti i modi di proteggere Edward da pericoli di cui è ignaro. Il giovane matematico britannico è inizialmente determinato a proseguire la sua ricerca sui numeri primi in nome della pura conoscenza. L’agente americana Taylah, astuta e coraggiosa, invece, riuscirà a convincerlo che la conoscenza ha dirette conseguenze sulla vita delle persone e che ogni scoperta ha un costo. A pagarlo sarà lei stessa in nome della sua integrità morale.
Dalle aule dell’università di Cambridge ci ritroviamo ad errare nel tempo e nello spazio inseguendo l’imprevedibile duo. Tra Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, Edward e Taylah portano avanti il loro piano che li condurrà fino alla leggendaria Bayt al-Hikmah di Baghdad, nota anche come la Casa della Sapienza, ovvero una delle più grandi biblioteche pubbliche dell'epoca d'oro islamica, distrutta nel 1258, di cui rimangono ben poche testimonianze. Lì Edward sembra aver trovato il pezzo mancante della sua ricerca. Attraverso i suoi occhi vediamo quanto la matematica regoli l’universo. Equazioni e formule sono scritte sui vetri del nefasto Kaplar Institute, sulle lavagne di Cambridge ma anche sulle tovaglie di casa Mallinder. I numeri sono la linfa del coding in cui Taylah eccelle e attraverso cui riesce a controllare le telecamere e i sistemi informatici di tutto il mondo. Su sequenze di numeri primi si reggono alcune bellezze architettoniche del Medio Oriente.
Thompson quindi ci fa viaggiare tra storici centri culturali britannici, uffici high tech dell’NSA e la babele della moderna Baghdad, ma anche attraverso il tempo. Edward porta avanti teorie su cui nei secoli si sono già interrogati numerosi matematici prima di lui in una sorta di continuità dell'intelletto. Cambridge, luogo in cui Isaac Newton scrisse per la prima volta le leggi della dinamica, Baghdad, centro di un'esplosione scientifica e culturale tra il IX e il X secolo, e il mondo moderno digitale e interconnesso sembrano disegnare una geografia spazio-temporale della conoscenza umana. Suoni digitali ritmano la corsa di Edward e Taylah verso la soluzione dell’enigma lasciandoci a riflettere su un dilemma. Divulgare la scoperta in nome del progresso? O tacerla per evitare il dramma di vivere in un mondo senza privacy?