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Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo
Si muove su un terreno seducente e intangibile il secondo film da regista dell’ungherese Lili Horvát, che già nel lunghissimo titolo - Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo (Felkészülés meghatározatlan ideig tartó együttlétre) - sembra voler lasciare una sorta di avvertimento, annunciare le atmosfere di un’astrazione che attraversa per intero il corso del racconto.
La storia è quella di Marta, neurochirurga di 40 anni. Un giorno, durante una conferenza medica in New Jersey, l’incontro inaspettato con un medico ungherese accende in lei qualcosa di nuovo e potente. Decide così di lasciare una promettente carriera negli Stati Uniti e di fare ritorno a Budapest per iniziare una nuova vita con l’uomo che ama. Ma all’appuntamento che hanno preso - sul Ponte della Libertà - lui non si presenta. Marta inizia disperatamente a cercarlo e, quando finalmente lo trova, l’uomo le dice di non averla mai vista prima: per la donna inizia così una solitaria ossessione amorosa, che potrebbe essere reale oppure frutto della sua fantasia.
Sembra quasi di ritrovarsi in uno dei meravigliosi film di Kieslowski, riferimento che la stessa regista non nega di aver avuto per il tratteggio del personaggio femminile protagonista, incarnato con sfuggente sicurezza da Natasa Stork: Marta sviene non appena l’uomo le dice di non sapere chi sia, ma non per questo - successivamente - la ritroveremo “attrice” in situazioni penose o scene madri. Cerca piuttosto di farsi diagnosticare un disturbo della personalità pur di non dover ammettere a se stessa che Janos Drexler (Viktor Bodó) l’abbia ingannata, oltre a cercare di ri/stabilire con lui una sorta di contatto.
Dov’è la verità? Ammesso sia questa la domanda che dobbiamo porci di fronte al film - presentato nel 2020 alle Giornate degli Autori veneziane, poi ospitato dal Festival di Torino e scelto dall’Ungheria per la corsa Oscar 2021, ora finalmente e coraggiosamente portato nelle nostre sale da Cineclub Internazionale Distribuzione, dal 2 marzo - quello che piuttosto sembra interessare maggiormente Lili Horvát è “il ruolo decisivo che ha la nostra immaginazione quando ci innamoriamo di qualcuno”.
E non è un caso, allora, che le proiezioni fantasmatiche della nostra mente scaturiscano dal “luogo” che la stessa Marta conosce meglio di qualsiasi altro, quel cervello custode del nostro pensare e del nostro sentire, sul quale sa intervenire con maestria in sala operatoria ma con il quale è impossibile fare i conti quando arriva la follia dell’amore: sospeso in andamenti e proiezioni di coppia che poi improvvisamente si fanno peregrinaggi solitari, il film - sempre per ammissione della stessa regista - prende le mosse dall’ispirazione di donne cinematografiche “guidate da grandi ossessioni, come la Madeleine di La donna che visse due volte di Hitchcock o la Adele H. di Truffaut”.
Probabilmente non entrerà negli almanacchi eterni come i due sopracitati, ma questo Preparativi per stare insieme... è un film capace di lasciare qualcosa. E di questi tempi non è poco.