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Dopo The Lego Movie non poteva mancare anche il film sui Playmobil. Il film di Lino DiSalvo sui famosi pupazzetti senza naso, di plastica e alti 7,5 cm vorrebbe celebrare il potere dell’immaginazione di questi giocattoli prodotti dalla società tedesca Geobra Brandstätter fin dal 1974.
La storia parte da una ragazza di nome Marla (Anya Taylor-Joy), che orfana dei genitori, si trova a intraprendere un viaggio epico dopo che suo fratello minore scompare nel meraviglioso mondo animato dei Playmobil. Lì ritroverà la parte migliore di sé stessa: quella dell’esploratrice appassionata e ottimista. Prologo ed epilogo in live-action, questo film d’animazione, che nella versione italiana è doppiato da J-Ax e Cristina D’Avena, diretto appunto da DiSalvo (è stato capo dell’animazione per Frozen e supervisore di Bolt e Rapunzel della Disney) non riesce minimamente a entusiasmare.
All’inizio e alla fine non c’è magia insomma, ma il problema è che non c’è neanche nel mezzo. Non bastano l’agente segreto Rex, la moderna fata madrina, l’imperatore Maximus e le navi dei pirati a stimolare la nostra fantasia e a rendere di nuovo vivi i nostri ricordi d’infanzia. Anzi. Qui si ottiene l’effetto contrario perché la magia del gioco e dell’immaginazione è appiattita da una sceneggiatura, come dire trita e ritrita, che poco apporta, piuttosto toglie, al vecchio giocattolo. In sintesi questo film sui Playmobil non porta né indietro in maniera nostalgica, né in avanti verso il futuro. Senza ricordi, e priva di immaginazione, sogni, e fantasia: l’operazione è certamente dimenticabile. Poveri vecchi pupazzetti.