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Diane Keaton
in una scena del film
Buonismo a palate in salsa di prevedibilità. Il risultato è per palati squisitamente americani e la ricetta a base di ingredienti di largo consumo: una mamma rampante e inarresa all'età, tre figlie cresciute col miraggio borghese del matrimonio e fra loro una Cenerentola che manca sistematicamente il traguardo. La tragedia scuote alle fondamenta certezze ed equilibri della samaritana Diane Keaton. Tanto turbata e dedita alla causa, che per il suo imminente compleanno decide di regalare un marito alla figlia zitella. I tempi sono quelli di internet e la ricerca parte quindi in chat. Fra gli improbabili soggetti che si presentano alle selezioni, anche il ricco architetto che fa al caso suo. Bello e stirato come da copione, deve però fare i conti con un musicista scavezzacollo. Sulla doppia corsia di opposti cliché, la commedia degli equivoci imbocca in folle l'autostrada della prevedibilità. Inutile chiedersi chi vincerà, così come interrogarsi sugli effetti della filantropica iniziativa sui rapporti fra madre e figlia. Per non rovinare la sorpresa, anticipiamo soltanto che le smorfie non giovano alla Keaton, mentre Mandy Moore è delicatissima nel lasciare il suo impercettibile segno. Fedele alla linea, il regista Michael Lehmann non tradisce invece il suo passato televisivo. Peccato, però, che predichi bene e razzoli male, disattendendo la preziosa morale che si evince dal film: chi si fa gli affari suoi campa 100 anni.