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Pepperminta
Dove può arrivare la creatività? Un artista non può che essere ossessionato da questa domanda. Pipilotti Rist, regina del colore e della follia visiva, sembra non conoscere confini con la sua opera, arricchita al Lido da Pepperminta, film su una giovane "anarchica dell'immaginazione". Scopo della fanciulla, novella Pippi Calzelunghe anche per la capigliatura rosso carota, è liberare le persone dalle loro paure attraverso la forza dei colori. La sua filosofia di vita risiede nel potenziare il genio dell'essere umano, invitandolo ad esprimere ciò che "veramente si vuole: basta chiudere gli occhi e sentire le cose". Così anche la morte diventa colore: bella la scena di un'anziana deposta in una bara a forma di gommone colorato che si eleva al cielo sprigionando petali di fiori.
Ed è importante anche "fare errori", in essi - nell'imperfezione - è il segreto del viver bene e dell'accettazione reciproca. Contaminazioni che vanno dalla new age a Terry Gilliam, da Tim Burton a certo cinema delle origini che già si portava in seno gli estremi della creatività: Pepperminta è questo e altro ma è soprattutto un giocattolone psichedelico imbevuto di video arte, poco attenta alla narrazione e molto all'uso estetico auto-referenziale del mezzo audio-visivo.