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Denzel Washington in una scena del film
Giornata come tante altre per Walter Garber (Denzel Washington), addetto allo smistamento traffico della metropolitana di New York. Ma lo spietato Ryder (John Travolta) ha sequestrato un treno laggiù, vuole dieci milioni di dollari entro un'ora, altrimenti gli ostaggi inizieranno a morire. Garber si ritrova così, suo malgrado, nei panni del negoziatore... Dopo l'ubriacatura effettistica a cui si era abbandonato con Man on Fire (2004) e Domino (2005), Tony Scott torna alla (quasi) sobrietà di un film puramente di genere com'era Spy Game (2001): accelerati, ralenti, fermi immagine, movimenti sfocati e a scatti vengono tenuti al guinzaglio, niente deliri "hiphopsichedelici" alla Domino Harvey. Il problema è che un Tony così non ci serve e non lo vogliamo: Pelham 1-2-3: Ostaggi in metropolitana si risolve in un meccanismo freddino e scontato, in cui si avverte la mancanza di personaggi in grado di marchiare a fuoco gli occhi e l'anima dello spettatore. L'everyman Garber sarà pure simpatico, ma non vale un quarto del tormentato Creasy, l'angelo custode/sterminatore che lo stesso Denzel Washington aveva magistralmente interpretato in Man on Fire. Tony Scott potrebbe fare di meglio: basterebbe scegliere sceneggiature all'altezza del suo talento.