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Oscure presenze
C'è vita su Marte? Un po' il sabato sera. Un classico dell'umorismo che sarebbe piaciuto a Fox Mulder, colui che credeva nell'imperscrutabile di cui farebbe volentieri a meno la famiglia Barrett. Apparentemente felici, ma alle prese con la crisi economica, Lacy e Daniel vedono la loro vita sconvolta da eventi la cui spiegazione sembra essere quella più assurda e lontana da questo mondo. Nel vero senso della parola.
Oscure presenze (Dark Skies in originale) è un horror sci-fi in cui il regista Scott Stewart, qui decisamente più misurato dei suoi precedenti Legion e Priest, inserisce tutti gli elementi tipici del genere, dai misteriosi accadimenti alle anomalie fisiche e psichiche, non disdegnando il voyerismo dell'immagine rubata in puro stile Paranormal Activity, format di successo degli ultimi anni. Ma la variabile più interessante del film è il camuffamento del dramma familiare che dà alla narrazione un effetto straniante facendo passare in secondo piano il noioso e già visto plot, fino a un finale a sorpresa molto efficace. Comunque una mezza occasione persa, soprattutto per Keri Russell e Josh Hamilton, davvero bravi nei panni della coppia protagonista.