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Operation Fortune
Ci si è messa di mezzo, absit iniuria verbis, la guerra in Ucraina per far slittare prima e poi tradurre in tv la (pen)ultima prova di Guy Ritchie, regista britannico assurto a fama planetaria per qualche film, dall’esordio Lock & Stock (1998) all’opera seconda The Snatch (2000) fino al dittico di Sherlock Holmes (2011 e 2015), e sopra tutto per il matrimonio con Madonna.
In attesa dell’action thriller The Covenant con Jake Gyllenhaal venerdì 21 aprile nelle sale americane, su Sky questa sera 17 aprile (21.15 Sky Cinema Uno, 21.45 Sky Cinema Action, poi streaming su NOW e on demand) passa Operation Fortune, che rinnova la coppia Ritchie e Jason Statham a 25 anni, appunto, da Lock & Stock.
Nel cast Aubrey Plaza, Cary Elwes, Hugh Grant, Josh Hartnett e Bugzy Malone, la spy action comedy segue il mercenario amante del vino e del lusso Orson Fortune (Statham) che viene reclutato dal governo britannico, tramite Nathan Jasmine (Elwes), per assicurarsi un dispositivo di intelligenza artificiale noto come la "Maniglia" trafugato da una gang ucraina – di qui la dilazione… - e stimato in miliardi di dollari. Sulle tracce della Maniglia anche il trafficante d'armi miliardario Greg Simmonds (Grant) e un altro mercenario, ma Orson potrà contare sull’esperta informatica Sarah Fidel (Plaza), l’operativo JJ Davies (Malone) e la star del cinema Danny Francesco (Hartnett): da Madrid a Cannes, da Antalya a Doha, la missione ha per posta lo stesso ordine mondiale, riusciranno i nostri eroi?
Senza infamia né lode, Operation Fortune garantisce un tot di botte e scazzottate, qualche battuta a segno – meglio Plaza che Grant – e dunque la testa, nostra, libera per poco meno di due ore. Non ha la forza per competere con 007 sulla mitopoiesi (e il glamour), con Ethan Hunt sull’action, con OSS 117 sul ridanciano, con Knives Out sul pop, ma ha una medietà non mediocre, con riprese a mo’ di reel, location da influencer apolidi e Statham per ipoteca muscolare.
What you see, insomma, is what you get: prendere o lasciare.