Perdonate l’estemporanea prima persona, è che spero la sensazione sia (stata) singolare: a un certo punto, e nemmeno tanto in là nell’ora e mezza che dura, mi sono chiesto se stesse morendo Richard Gere o piuttosto io.

Tant’è, forse improvvidamente scodellato in Concorso a Cannes 77 è Oh, Canada è scritto e diretto da Paul Schrader, basato sul romanzo Foregone del 2021 di Russell Banks, autore già adattato con Affliction nel 1997.

Nel cast Richard Gere, che torna a lavorare con Schrader dopo l’indimenticato American Gigolo del 1980, nonché il secondo adattamento di Schrader di un romanzo di Banks dopo Affliction del 1997, Uma Thurman e Jacob Elordi, inquadra un famoso documentarista, Leonard Fife (Gere), che in punto di morte concede un'intervista finale a due ex studenti per raccontare tutta la sua vita e tutta la sua verità: una confessione filmata davanti alla moglie, non la prima, Emma (Thurman)…

Si rimpiange, almeno l’ho rimpianto, Tromperie (2021, Cannes) di Arnaud Desplechin da Philip Roth, nel mentre si assiste alla rievocazione – visse d’arte, visse d’amore, e politica e cinema etc. – di Fife, che giovane è Elordi: entrambi, lui e Gere, non brillano per espressività facciale, assecondando, anzi, promuovendo la natura monocorde di Oh, Canada, che poi – O, Canada – è l’inno nazionale.

Le sequenze più affascinanti, per dire, afferiscono al montaggio del set nell’appartamento dove Fife sta allettato, la confessione che i discepoli, invero smagati, recepiranno nuota nel didascalico, il trascurabile e, spiace per il poro Schrader, nel televisivo.

Detto che nell’ultimo decennio, ovvero: Il nemico invisibile (2014), Cane mangia cane (2016), First Reformed (2017), Il collezionista di carte (2021) e Il maestro giardiniere (2022), l’unico irrefutabilmente riuscito è First Reformed, questo sta abbastanza in fondo al novero, immalinconito com’è, terminale oltremodo, fatuo se non irrilevante nella gestione stessa della materia umana, della condizione esistenziale, del lascito memoriale e vieppiù artistico.

Oltre a Inganno, ossia Tromperie, per contiguità geografica e non solo sovviene Le invasioni barbariche, sennonché Oh, Canada di barbarico non ha nulla: una lunga teoria di piccole gioie, dolori piccini, innamoramenti a scomparsa, unioni farmacologiche che poco si tiene, e che pochissimo tiene viva l’attenzione del pubblico. Oh, Schrader…