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Of Dogs and Men - photo by Ziv Berkovich
Novembre 2023. Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre la sedicenne Dar ha abbandonato il kibbutz dove viveva. La madre della ragazza è stata presa in ostaggio, lei prova a tornare al kibbutz per vedere se riesce a ritrovare il suo cane, smarrito durante il massacro al quale la giovane è sopravvissuta qualche giorno prima.
L'israeliano Dani Rosenberg (The Death of Cinema and My Father Too, The Vanishing Soldier) gira on location nel kibbutz Niz Or, laddove qualche settimana prima una comunità è stata devastata dall'uccisione e dal rapimento di più di un quarto dei suoi membri, accanto al confine con Gaza.
L'unica attrice è la protagonista Ori Avinoam (anche coautrice dello script), per il resto Of Dogs and Men inquadra tutte persone reali - un anziano abitante del kibbutz, i soldati dei check point, una ragazza che si occupa di portare in salvo tutti gli animali rimasti randagi dopo gli attacchi - che la ragazza incontra durante la sua ricerca.
“Abbiamo filmato coloro che erano presenti nella zona di guerra, seguendo un’unica protagonista che si muove in questo terreno martoriato, ritagliando la narrazione del film”, spiega il regista, bravo a mantenere la giusta distanza quando si tratta di poggiare lo sguardo sul "senso" di un conflitto atroce come quello israelo-palestinese: l'onestà intellettuale emerge con forza senza alcun bisogno di didascalie, quando Dar, tra un incontro e l'altro, rimane sola con il suo smartphone, scorrendo senza soluzione di continuità i vari video degli orrori compiuti tanto da Hamas quanto dal governo di Netanyahu.
"Guarda cosa hanno fatto gli uomini, come posso aver paura dei cani?": c'è ancora un barlume di umanità in mezzo all'oscurità, prova a chiedersi dunque Rosenberg, che all'incedere della ragazzina sovrappone in voice over frammenti del diario scritto dalla madre di lei, dai passi adolescenziali di fine anni 80 alle pagine più recenti, dove emergono i teneri timori di una donna ormai mamma.
Abile ad allontanare qualsiasi concessione al ricatto emotivo, prediligendo una narrazione mai retorica né estetizzante, il regista si concede un breve ribaltamento onirico - la significativa sequenza animata (che ricorda vagamente Valzer con Bashir) con il cane che insegue un pickup dei terroristi per poi ritrovarsi nella Striscia e venire accolto da un bimbo palestinese - mantenendo sempre al centro il dilemma principe: "L'orribile attacco del 7 ottobre e la guerra che ne è seguita hanno scatenato sofferenze inimmaginabili, che sfidano la comprensione. L'umanità, o la negazione dell’umanità che ne emerge è profondamente inquietante. Consapevoli che il cinema si è schiantato contro il muro della realtà come possiamo rappresentare, raccontare, narrare questi eventi?".
In concorso nella sezione Orizzonti di Venezia 81, Of Dogs and Men è una produzione Laila Films, Stemal Entertainment con Rai Cinema, in collaborazione con Art Content, prodotto da Itai Tamir, Alexander Rodnyansky e Donatella Palermo.