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amore ritrovato accorsi sansa
Per un amore perduto, quello di Nicole Kidman per il marito morto e mai dimenticato nel misterioso Birth, un amore ritrovato. Ritrovato ma non per questo felice, perché Maria e Carlo, che hanno avuto una relazione negli anni spensierati dell'adolescenza, si incontrano di nuovo quando le scelte di vita sono già state compiute. Lui, sposato e con un bambino appena nato, è un impiegato di banca, tipico rappresentante della piccola borghesia; lei, figlia del popolo, sbarca il lunario facendo la manicure al diurno della stazione di Livorno. Un legame proibito come tanti altri, se non fosse che la vicenda si svolge nel 1936. La passione, scandita dai viaggi in treno che i due, entrambi pendolari, compiono quotidianamente, è vissuta tra mille sensi di colpa. A questi si unisce la paura di provocare uno scandalo, di rovinarsi l'esistenza. Eppure gli amanti, dimentichi di tutto, continuano ad amarsi finché non sarà la storia, quella con la "S" maiuscola, a separarli. La guerra d'Africa è alle porte e Carlo parte per il fronte. Liberamente ispirato al romanzo Una relazione di Carlo Cassola, L'amore ritrovato si prende delle libertà rispetto al romanzo che trasformano nettamente le psicologie dei personaggi. Il Carlo di Mazzacurati è decisamente più positivo, meno bullo e maschilista, Maria dotata di una leggerezza che sulle pagine non era così evidente, entrambi appaiono troppo ubriachi della loro felicità. Cambiamenti, ancora, nella scelta di concentrare eccessivamente l'attenzione sulla realtà coppia, togliendo respiro al mondo che si muove intorno. Così la storia finisce con l'assottigliarsi intorno a un nucleo esile, fatto della fibra sottile di un sentimento che rimane sempre lo stesso nel corso del tempo. A tale fissità corrisponde una scarsa evoluzione interiore da parte dei personaggi. Spiace denunciare dei limiti narrativi, ma una maggiore scrittura avrebbe donato spessore e forza a un tema sempre intrigante per quanto abusato. Un'occasione mancata, come non era invece stato Il prete bello, realizzato da Mazzacurati a partire dal romanzo di Parise.