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New York, giorni nostri. Hutter ed Ellen vivono senza pensieri, finché l’uomo non viene inviato ad Aleppo dal proprio capo, il broker immobiliare Knock, per vendere una proprietà al Conte Orlok. Entrambi faranno ritorno nella Grande Mela, dopo aver conosciuto gli orrori della guerra, ma il peggio è da venire…
Frame by frame, il conte Orlok, ovvero Dracula, ovvero il Nosferatu del classico muto di Murnau (1922), viene disegnato dal videoartista Andrea Mastrovito e dal suo team, fissando per immagini e immaginario la New York di oggi, quella post 9/11, e di ieri, quella di Ellis Island, sul basso continuo di una libertà vieppiù minacciata. E se il vampiro non fosse poi il peggiore dei mali? E se la finanza, ovvero l’ultracapitalismo qui e ora, fosse il mostro più spaventevole? New York guarda, ma forse guarda e basta.
E’ Nysferatu – Symphony of a Century, firmato dall’artista bergamasco, classe 1978, da anni trapiantato a NY, dove riattualizza Murnau con l’animazione o, meglio, il rotoscoping: 35mila disegni desunti da scene reali girate con telecamera, fluidificati ad hoc, a mo’ del flickering del muto primordiale.
Forma eidetica, surplus di senso, e soprattutto coraggio, necessario per issarsi sulle spalle del gigante Murnau senza provare le vertigini: ogni paragone è indebito, ma c’è qui non solo una sfida cinefila, antica e insieme futuribile, bensì il significato stesso del cinema Millennial, le reinvenzione.
Non tutto è, si fa per dire, a fuoco, la tensione narrativa è talvolta lasca, e l’invettiva anti-sistema è perfino naif, ma la sinfonia non stecca, e Dracula uno di noi. O quasi.