Apre ad altezza bambino il concorso di Cannes. Vibrante, intenso e pudico Nobody Knows il film del giapponese Kore-eda Hirokazu si candida ad essere un papabile titolo da palmares. Tarantino non è tipo da intenerirsi (o no?) ma la vicenda di questi quattro bambini, due maschi e due femmine, lasciati soli da una mamma che spesso parte senza preavviso per improvvisi e misteriosi lontani impegni di lavoro, diventa in quelle che parevano due ore e quaranta di proibitiva durata, una sinfonia soave che riconduce tutti alla purezza dell'infanzia, nonostante la tragedia faccia capolino proprio nel momento dovuto. E' un cinema che parla attraverso le immagini quello di Kore-eda, attento a impastare i colori delle stagioni che passano, a costruire gli spazi che si dilatano nei momenti di strazio e di emozioni più intense vissute dai protagonisti e che, in contrapposizione, si stringono nel dettaglio quando la situazione richiede soltanto di essere spiegata. La quotidianità dei bimbi è poi, ottenuta con accorta e sfumata regia, giocata su una mirabile sinfonia di attori che hanno nell'ordine di nascita: 14, 12, 9 e 7 anni. E forse la levità di questo non sapere, di questa sorta di inverso "giardino di cemento", di questo segreto che i quattro bambini mantengono fra loro senza raccontarlo ai "grandi" (l'essere rimasti a casa senza nessun genitore, senza più luce e acqua potabile) che porta Nobody Knows a veleggiare alto tra tanto cinema che sfrutta biecamente l'infanzia come soggetto cinematografico che può fare tendenza. Basti pensare all'attenzione con cui Kore-eda tende a ricomporre la narrazione per chiosare con l'ellissi della valigia, o come si sofferma sui gioiosi oggetti dei bambini: quei robot telecomandati di Shigeru, il pianoforte in miniatura di Kyoko, i pupazzetti di Yuki che marcano concettualmente un territorio dove la morte e la vita spesso si intrecciano senza retorica e cerimonie solenni. Perché alla fine dietro a un sorriso di un bambino si celerà sempre quell'innocenza che oramai a molti, troppi adulti, sta scomparendo dal viso.
Nobody Knows
Vibrante, intenso e pudico. Il film di Kore-eda Hirokazu apre in bellezza il concorso a Cannes
12 maggio, 2004