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Tra gli illustri centenari di quest’anno c’è anche quello della nascita di Nilde Iotti, giustamente ricordata e celebrata da questo documentario di Peter Marcias di solida vocazione didattica.
Prima donna eletta presidente della Camera dei deputati, che ha diretto per undici anni con fermezza e competenza eternamente rimpiante, Iotti viene raccontata seguendo le norme classiche del documentario biografico: testimonianze di chi la conosceva bene, contributi di studiosi e osservatori, materiali di repertorio, ricostruzione.
Quest’ultima è affidata a Paola Cortellesi, chiamata a dare voce alle parole di Iotti senza investimenti mimetici, portando in dote carisma e sicura passione nel rievocare una figura tanto decisiva per la storia italiana. Nilde Iotti, il tempo delle donne segue il percorso esistenziale e politico dell’icona comunista collocandone la figura all’interno di un discorso più ampio sulla battaglia per il riconoscimento delle donne in una società che relegava l’universo femminile al focolare domestico e alla subordinazione rispetto al maschile.
Pioniera e punto di riferimento per più di una generazione, Iotti non viene semplicemente celebrata per ciò che ha fatto nella sua attività politica. Elemento di indubbio interesse sta, infatti, nel coinvolgimento di “voci fuori dal coro”, come la radicale Edda Billi, che pur dimostrando stima verso Iotti ne mette in evidenza limiti e problematiche.
Testimonianze del genere tolgono al film una patina agiografica che è tuttavia garantita in particolare dagli interventi più “alti”, cioè il presidente emerito Giorgio Napolitano e quello in carica Sergio Mattarella, di una sincerità emotiva pari al dovere istituzionale di onorare la memoria di una donna che in tanti avrebbero voluto al Quirinale. Più autentiche le interviste alle amiche d’infanzia, fiere e commosse.