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Nightmare
Torna Freddy Krueger, sei anni dopo il camp Freddy vs. Jason. Nel frattempo, entrambi gli eroi dello slasher anni ‘80 sono divenuti oggetto delle attenzioni del famigerato Michael Bay, con relativo remake a uso e consumo delle nuove generazioni, a quanto pare inadatte a un prodotto degno di questo nome. E così, dopo Venerdì 13 e Non aprite quella porta, la massificazione degli horror anarcoidi e pietre miliari del proprio periodo storico non risparmia neanche Nightmare. Il nuovo film, diretto da Samuel Bayer - celebre per il video di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana - è un remake fotocopia, che rispolvera il Freddy cupo delle origini esplicitandone la morbosità pedofila che Wes Craven, per problemi di censura, nel 1984 non poté esplicitare; ma tutto, dai tremendi attori ai dialoghi, passando per buchi assortiti di sceneggiatura e risibili profili psicologici, lascia l'amaro in bocca. Jackie Earle Haley perde in partenza il confronto con Robert Englund, sfavorito da un trucco assai meno spaventoso; ma il problema risiede principalmente nel riproporre cliché horror all'epoca rivoluzionari, ma che adesso fanno solo sbadigliare. Complimenti a Bay, e avanti col prossimo mostro da tritare.