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La love story tra due ragazzi irlandesi si trasforma nel pretesto per immergersi nella filosofia, nel gioco delle percezioni e nei dubbi esistenziali. Che cosa è reale? Qual è il confine tra giusto e sbagliato? “Se ci nascondiamo dalla morte non possiamo vivere”, spiega la sedicenne Emily, cresciuta tra le poesie di Wordsworth e i capolavori di Steinbeck.
La madre non c’è più, il padre è ricoverato in un istituto psichiatrico, e lei è sola con i suoi pensieri. My name is Emily gioca con i rallenty esasperati sulla spiaggia e con le ambizioni alla Terrence Malick.
Poi si tuffa nell’on the road per seguire le avventure della protagonista e di Arden, un ragazzo innamorato dall’aria anonima. I due attraversano l’Irlanda per ritrovare il padre di Emily, ma in fondo stanno cercando la forza per affrontare le difficoltà quotidiane.