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Miss Marzo
L'estate non fa bene al cinema, e viceversa, ma con Miss Marzo, già scaduto nel titolo, si va oltre: ai confini della visione, nell'inguardabile. Recuperata nei magazzini Fox, la commedia demenziale diretta e interpretata a quattro mani - rubate ai lavori forzati - da Zach Cregger e Trevor Moore può vantare molti record: il 3% di recensioni positive su RottenTomatoes e lo 0,7 su 10 per Metacritic. Primato lusinghiero per l'ennesimo film-peana alle virtù di Playboy, con Hugh Hefner e la Mansion del caso, e tanta tristezza umana. Sì, perché al risveglio dal coma pluriennale del protagonista Eugene (Cregger), che ritrova la fidanzatina di scuola (Raquel Alessi) nella scuderia di Playboy, è speculare la catatonia dello spettatore: dovesse ridere più di tre volte in 90', ci sarebbero gli estremi per il TSO.
Con un sedicente rapper, Stallone.Megapacco, che ovviamente risulterà castrato, e lesbo-amplessi da avanspettacolo, Miss Marzo non fa un buon servizio al sesso, fa voltare dall'altra parte l'arte (la settima) e dà un'altra mandata alla chiusura estiva delle sale. Una volta tanto, non è il calendario di Playboy da attaccare al muro, ma il film che vorrebbe celebrarlo: sessuofobo e reazionario.