Sembra una di quelle storie da bar, o da quella paginetta della settimana enigmistica che racconta di fatti strani che succedono nel mondo. Il comune di Zemplinskè, in Repubblica Ceca, è uno di quei paesi che, a causa della massiva urbanizzazione in corso dal dopoguerra in tutta Europa, è destinato a sparire tra pochissime generazioni. Ma il suo sindaco non vuole arrendersi e ha un piano (secondo lui) a prova di bomba: trovare a tutti i scapoli della cittadina una moglie con cui avere figli e invecchiare insieme (da qui il titolo: tradotto significa “la città dei non sposati”).
È un impegno ben preciso che lui porta aventi con devozione. Ogni giorno attraverso gli altoparlanti sparsi per le strade parla ai suoi cittadini, ricordando loro quanto può essere triste una vita vissuta da soli, va in giro a scovare tutte le donne non sposate che possono essere adatte (sic) e, suo cavallo di battaglia, ogni estate fa una festa dove gli invitati sono uomini e donne ancora senza partner, anche dei paesi vicini, con l'unico desiderio di veder nascere un amore (ma anche una sveltina andrà benissimo) alla fine della serata.
Erika Hníková con la sua troupe segue per 7 mesi le mosse di questo ex- generale d'esercito dall'ego enorme, mostrandoci un lato agrodolce della vita di provincia che ricorda, visto con occhi urbani, riti dal sapore medievale, feste di paese raccontate dalle nonne e in generale un portare avanti una battaglia persa in partenza perché anacronistica.  Al sindaco poco importa che le feste non vadano come previsto, lui è convinto che prima o poi ce la farà, “di questo passo si rischia l'estinzione della razza umana”. Ma, come dicevano nel medioevo e come ripetevano le nostre nonne, al cuor non si comanda.