Mary Villiers, una donna intelligente ed estremamente ambiziosa ma di modeste origini, vede in Giacomo VI, re d’Inghilterra, Irlanda e Scozia, la sua occasione di riscatto. Con grande astuzia inizia la sua scalata sociale spronando il figlio George, un giovane affascinante, a sedurre il sovrano. Fra intrighi e inganni Mary riesce a farsi strada a corte grazie all’amore e al desiderio del re per George, riuscendo a diventare fra le donne più potenti d’Inghilterra. Ma suo figlio le rimarrà fedele o vorrà staccarsi dalla figura materna per trovare il suo posto nella storia?

Mary & George è un audace period drama che racconta la storia vera di Mary Villiers, interpretata da una ipnotica Julianne Moore, che convinse il suo secondo figlio, George, dal volto di Nicholas Galitzine, ormai riconosciuto sex symbol (Cenerentola, Purple Hearts), a sedurre il re Giacomo VI di Scozia o Giacomo I d’Inghilterra (Tony Curran, noto per Mayflies, Your Honor).

Basata sul romanzo di Benjamin Woolley The King’s Assassin, la miniserie, scritta da D.C. Moore (Killing Eve) e diretta da Oliver Hermanus (Living), riporta alla luce una storia scandalosa dal tocco queer e uno slancio contemporaneo, ambientata agli inizi del Seicento, alla corte di Giacomo I, figlio di Mary Stuart. Colto e amante dell’arte, il sovrano più che alla politica amava dedicarsi alla caccia e alla celebrazione della bellezza, che trovava nei giovani aitanti di cui si circondava. Perciò Mary Villiers, dal passato torbido, senza proprietà né figli sposati, è determinata a spingere suo figlio nel letto del re per assicurare titoli, prosperità e serenità alla sua famiglia.

Consapevole della condizione infernale della donna nel XVII secolo, Mary Villiers, poco dopo aver fatto fuori il marito, indossa la veletta e tutta la sua scaltrezza per andare a chiedere la mano di un nuovo marito, sir Thomas Compton: “Non voglio nulla del vostro patrimonio, eccetto, prima delle nozze, un piccolo stipendio per l’istruzione di mio figlio”. Vorace nel suo inesauribile desiderio di potere, machiavellica nella sua spregiudicatezza e gelida capacità di calcolo, Mary Villiers decide il destino del suo secondogenito fin dalla nascita. Ritardando il taglio del cordone ombelicale, preannuncia il rapporto viscerale con cui cerca di legare il figlio a sé.

Di episodio in episodio assistiamo quindi al percorso di formazione di George, che da giovane ingenuamente bello e inconsapevole del suo potenziale diventa un uomo carismatico, capace di dominare la stessa madre e diventare il pupillo del re. Come nel film La favorita di Yorgos Lanthimos, dove Abigail Hill conquista le grazie della regina Anna, spodestando la precedente favorita, così George spodesta il conte di Somerset diventando uno degli uomini più potenti, nonché più odiati, d’Inghilterra. Tra intrighi, inganni, avvelenamenti, piani diabolici, sesso e numerosi colpi di scena, la narrazione procede sostenuta e senza perdersi nelle sottotrame. Il ritmo rallenta solo nelle scene di sensuale sodomia in cui corpi nudi si intravedono nel chiaroscuro come in un dipinto di Caravaggio.

Ma il corpo non è solo fonte di piacere, diventa talvolta strumento di potere, un campo di battaglia in cui si ristabiliscono costantemente vincitori e vinti. Tra lussuriosi boudoir e opulenti salotti dai toni cupi, avanziamo in questo dramma a porte chiuse per capire fino a che punto arriva l’ambizione di una madre che, così abilmente, riesce a trasformarsi in una maschera mostruosa perfino per gli stessi figli.