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Mammuth
Che succede se un giorno scopri di essere un idiota agli occhi del mondo? Chissà, forse potresti prenderlo per buono, e dare prova di quanto vali: agli altri, se non a te stesso. Così farà Mammuth, macellaio sul filo del traguardo pensionistico, con un ultimo ostacolo: inspiegabilmente mancano alcuni anni di contributi, quelli buoni per compiere un viaggio nel passato, tra amici e colleghi, datori di lavoro e l'amore di una vita. Tra revanche professionale e (ri)educazione sentimentale, la parabola on the road è quella di Gérard Depardieu, con coda di cavallo, Obelix per sosia e una vecchia moto - anche lei Mammuth - sulla via del riscatto.
A tallonarlo due registi anarchici e grotteschi, i francesi Gustave Kervern e Benoît Delépine, che ribadiscono di amare lo sporco: zozzo e arruffato Depardieu, sgranate, quasi (video)telefoniche le immagini, spesso attaccate alle spalle di questo pachiderma da ridere. Perché si ride molto, e senza sforzo: eppure, qualcosa non va. Dagli autori di Avida e Louise-Michel era lecito aspettarsi di meglio, di più corrosivo, cattivo e politicamente scorretto: viceversa, le risate si accontentano della superficie, mentre la mole di Depardieu può tutto.