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Madeleine, film indipendente dal tocco delicato, è uscito sul territorio nazionale il 27 aprile. Inizialmente in poche e selezionate sale, in attesa di diversificare e aumentare progressivamente gli schermi a seconda della risposta del pubblico, è arrivato grazie all’attenta distribuzione di Obiettivo Cinema. Nata per volontà di Emanuele Caruso, se ne intende di cavalli di razza: dopo aver realizzato in territorio indie il caso E fu sera e fu mattina (2014), capace di raccogliere da un budget di 70mila euro quasi 300mila di incasso, ora punta su quello che dall’anteprima avvistata il 27 aprile al Cinema Caffè Lanteri di Pisa dimostra di avere tutte le carte in regola per essere un cavallo vincente.
Alla regia il milanese Lorenzo Ceva Valla e il pisano Mario Garofalo, da tempo trapiantato a Milano, l’opera si potrebbe ritagliare tranquillamente la pole position se in competizione in una sezione quale Alice nelle città del Festival del Cinema di Roma.
Narra infatti le vicende di una stanca estate, che volge al termine nella campagna piemontese, un passo più in là la Francia, la sensazione di trovarsi in un non luogo che ne mantiene la dimensione universale. Protagonista è lo sguardo della giovane Madeleine, che con la sorella adolescente Sophie si trova dalla nonna paterna, l’arrivo del padre continuamente annunciato ma sistematicamente disatteso se non nella consegna di regali dal sapore deludente. La madre francese è invece altrove, in vacanza con il nuovo fidanzato… Le giornate passano tra bisticci bilingue tra le due sorelle ed esplorazioni tra la natura di cui la fotografia ispirata ne evoca la dimensione magica. Un giorno la nonna si sentirà male, e da lì tutto precipiterà…
Con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte, Madeleine è prodotto dalla Ainom Films Srl che gli stessi Ceva Valla e Garofalo hanno creato a partire da Ainom, il loro primo film in co-regia, di cui si sono sobbarcati in toto sia produzione che distribuzione; e dall’ungherese AmegO Film dell’attrice Andrea Osvàrt, che si è innamorata del loro lavoro. Ungherese anche il tocco delle composizioni per piano e archi di Arthur Valentin Gròsz, che si uniscono ai silenzi e ai suoni della campagna, tra cui spiccano i versi di un pavone, che prenderà molteplici connotati di senso, tra cui mistico e profetico.
Film di formazione, di nuovo in quiete i venti contrari che si sono scatenati, finisce ponendo le premesse per un nuovo segmento di vita e di crescita personale di Madeleine, rappresentato simbolicamente da un incontro atteso per tutta la sua durata…
Fiaba moderna, che comprende la presenza dell’orco nelle sembianze del dottore di famiglia, che invece di curare la nonna si dimostrerà troppo interessato a Sophie, conferma la sua vena poetica ponendosi un passo indietro di fronte alle difficoltà del mondo che arriveranno sul cammino di Madeleine: avvenendo lontano dalla camera o dal microfono, tutto è percepito dalla sua sensibilità gentile nella trama tessuta dalla sceneggiatura di Garofalo in collaborazione con Ceva Valla e Luigi Sala.
A piedi nudi, accompagnata dalla sorella, riconquisterà la presenza del padre, e della famiglia.
“Dimmi cosa farai”, è il titolo della canzone che Mario Garofalo con Stefano Agostinelli ha composto per il film, eseguita da Mazzini’s Band. Quando si spegne sul finale la luce, è quella domanda che pare riecheggiare dallo schermo raggiungendo ogni spettatore.