Burt Lancaster doveva fermarlo a ogni costo, per recuperare splendide opere d’arte dalle mani dei nazisti (Il treno). Van Heflin lo aspettava con ansia in un paesino assediato da criminali, pronto a sacrificare la propria vita per consegnare un sanguinario capobanda alla giustizia (Quel treno per Yuma). Hitchcock ci ha insegnato a non parlare con gli sconosciuti, costruendo un intrigo che parte da un semplice incontro in prima classe (L’altro uomo o Delitto per delitto). Il protagonista è sempre quel mostro di ferro su rotaie che spaventava i primi spettatori di Lumière: il treno, la seconda casa di molti pendolari (qui i nostri commuter) che tutti i giorni si spostano in città per lavorare. Ma attenzione, è meglio non prendere quello delle 17.30 che porta a Cold Spring.

Liam Neeson va avanti negli anni mantenendo una forma invidiabile. Non perde lo spirito da macho e affronta con coraggio qualsiasi pericolo, dal terrorista esaltato ai complotti nelle alte sfere. Sembra che minacciare la sua famiglia sia diventata un’abitudine rischiosa nel cinema di questo eccellente attore. In Io vi troverò, metteva a ferro e fuoco Parigi per ritrovare la figlia, in Unknown perdeva la moglie e anche la memoria, e in Run All Night si immergeva nell’oscurità della notte per proteggere il suo figliolo. Anche questa volta la storia si ripete, e Neeson scatena il finimondo per proteggere i suoi cari. Cambia la cornice, ma non la sostanza.

 

In L’uomo sul treno - The Commuter, Michael è un comune mortale, sulla sessantina, che vende assicurazioni per far tornare i conti e pagare rette scolastiche da capogiro. È un bravo padre, un marito devoto, e tutte le mattine prende il treno per andare in ufficio. Un giorno, il suo capo lo licenzia e lui non sa come dirlo ai suoi famigliari. Sulla strada del ritorno incontra una donna misteriosa, che gli offre una montagna di soldi per trovare una persona che viaggia su quello stesso treno. Naturalmente Michael non può rifiutare, però la malcapitata non sa di aver risvegliato un superuomo in giacca e cravatta.

In questo film Neeson picchia un po’ meno del solito, e fa il verso a Sherlock Holmes o, per rimanere in tema, all’Hercules Poirot di Assassinio sull’Orient Express. Il suo talento di investigatore non è acuto come quello dei suoi predecessori, ma in qualche modo mantiene alta la suspense e regala 104 minuti di corse ad alta velocità.

L’uomo sul treno - The Commuter rappresenta la quarta collaborazione fra l’attore di Schindler’s List e Jaume Collet – Serra. Il regista si ispira ad Unstoppable e s’improvvisa novello Tony Scott, mentre il suo eroe salta da una carrozza all’altra e sconfigge anche le rughe. Torna alla mente Non voglio perderti di Mitchell Leisen, tratto da un romanzo di William Irish, dove il destino di Helen Ferguson (Barbara Stanwyck) aveva una svolta inaspettata in seguito a un disastro ferroviario. In quel caso il sorriso di un’estranea cambiava una vita, qui è solo un espediente per dare il via al conto alla rovescia.