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Una ragazza in fuga, i genitori che la inseguono o, forse, fuggono pure loro. La ragazza è Grace (Odessa Young), ha 16 anni e uno zaino in spalla: scappa con un’amica (Sappho!!!), che però mollerà a breve. Lei invece flirta con Jamie, mentre la madre Denise (Radha Mitchell) trova in cucina un biglietto “Scusa mamma” e chiama il padre, Dan (Richard Roxburgh), che però non si trova? Che fare? Innanzitutto, ingaggiare un detective (Terry Norris) prossimo alla pensione e mettersi sulle tracce di Grace. Nel frattempo, un grande tir giallo viaggia per l’Australia…
Regia e, prima volta, sceneggiatura dell’australiana Sue Brooks, Looking for Grace, in Concorso a Venezia 72. Nulla per cui stracciarsi le vesti, soprattutto, nulla per cui spellarsi le mani: un film medio che punta sui toni pastello, le sfumature umane, le nuance ambientali, i corsi e ricorsi del destino, l’umorismo che più in sordina non si può.
Di certo, sarà difficile trovare nel mucchio per il Leone d'Oro delle musiche più fastidiose di queste di Elizabeth Drake, di certo lascia perplessi l’uso degli attori: la Mitchell è stordita solo per adesione al ruolo? Ancora, non è che Richard Roxburgh scimmiotti troppo e invano il Martin Freeman di Fargo (la serie)? Soprattutto, da che parte va questa ricerca di Grace, davvero verso la maturità o verso l’acqua calda? Ricercato...