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Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet
Recupero eccellente grazie ad Alice nella città, la sezione autonoma del Festival di Roma oltre che la meglio definita in quanto a linea editoriale. A un anno esatto dall'uscita in Francia arriva infatti anche da noi Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet di Jean-Pierre Jeuneut – dove T sta per Tecumseh e S per Sparrow come il pirata Jack. Cosa lo abbia tenuto tanto a lungo lontano dai nostri schermi è un mistero che forse sottintende guerre produttive nelle quali è meglio non entrare, l'importante è che finalmente un titolo per ragazzi di grande forza narrativa e visiva possa allietare i pomeriggi di grandi e piccini. Perché sì il film è per tutti, come si diceva una volta.
L'avventura del ragazzino genio precoce attraverso gli Stati Uniti alla scoperta del mondo e di se stesso, non ha bisogno di molto per catturare lo spettatore. O per lo meno non lo avrebbe, giacché quando alla regia c'è Jeuneut, autore dalla fantasia smisurata, la magnificenza e l'opulenza delle inquadrature sono il minimo sindacale. Una gioia per gli occhi, in ogni caso.
Ma c'è di più. Le facce, a cominciare dallo straordinario Kyle Catlett che a soli nove anni si è presentato al provino dichiarando di sapere non si sa quante lingue e di essere campione di arti marziali, per finire con Helena Bonham Carter, più sottile e misurata e quindi meno “carattere” del solito. L'incredibile paesaggio americano, che il protagonista attraversa su un treno merci. E soprattutto c'è intatta la forza evocativa del romanzo di Reif Larsen, Le mappe dei miei sogni. Tutte buone ragioni per accompagnare i figli al cinema. E senza paura di annoiarsi.