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Due grandi attori nei panni di una coppia di gemelli simbiotici: i tedeschi Lars Eidinger e Nina Hoss sono insieme per la prima volta davanti alla cinepresa nella sottile pellicola vista al concorso della Berlinale Little Sister.
Sven è malato, gravemente malato. Sa che non vivrà a lungo. Un trapianto di midollo osseo è andato male. Dopo l’ennesimo crollo è tornato in ospedale. Sussurra e piange forte. Si vede e sembra di sentirlo il dolore, ma soprattutto la paura.
Mentre Lars Eidinger recita in questa scena, lo spettatore ha un'idea di come ci si sente quando si sa che si sta per morire. La sorella Lisa (Nina Hoss) di Sven si sente allo stesso modo, seduta accanto a suo fratello, raffreddandone la fronte, un gesto tanto toccante quanto indifeso.
La paura della morte non si può togliere. Tutto in lei, come in lui, è in dissoluzione: i capelli, i vestiti. Mentre è al telefono, Lisa sta cercando di prendere un caffè da una macchina. Non funziona. Un uomo viene educatamente da dietro e cerca le monete necessarie, le prende un caffè e le chiede semplicemente se vuole lo zucchero. Questa piccola disponibilità le fa perdere la calma per la prima volta - e le lacrime scorrono.
Nel loro lavoro presentato in concorso alla Berlinale, le due cineaste svizzere Stéphanie Chuat e Véronique Reymond raccontano il rapporto dei due fratelli Lisa, una drammaturga, e Sven, un attore, fondato sulla solidarietà come spesso accade tra fratelli, in particolare i gemelli, soprattutto se i genitori sono stati narcisisti o assenti.
Per sottolineare questa solidarietà, gli autori hanno inserito nella sceneggiatura un codice segreto: Sven accende e spegne la lampada da comodino la sera, e sua sorella interpreta questi codici Morse. Il malato Sven ha bisogno di sua sorella. Ma anche Lisa ha bisogno di suo fratello, esattamente allo stesso modo.
Nel film, Sven, come Lisa in passato, lavora al teatro Schaubühne di Berlino - proprio come i suoi attori Nina Hoss e Lars Eidinger. Thomas Ostermeier interpreta il regista David, con il quale Eidinger - nel film come nella realtà - interpreta Amleto. La sceneggiatura così concepita restituisce un film che non è solo un'immagine della realtà, ma anche una riflessione sull'arte della recitazione e sul suo significato per l'artista.
© Vega FilmQuando David dice a Sven che cancellerà Amleto dal tabellone, arriva l’ultimo crollo di Sven. Lisa, d'altra parte, non è stata in grado di scrivere dal giorno in cui ha scoperto la diagnosi del fratello. L'opera artistica è esistenziale per entrambi i fratelli. Solo quando entrambi accettano la realtà Lisa riesce a scrivere di nuovo. E Sven muore. Ma alle due registe riesce di illuminare la morte - con tutto il vuoto che lascia – di una delicata luce di speranza per un nuovo inizio.
Eidinger e Hoss sono tra gli attori più noti e distintivi del cinema tedesco. Quando vedi i loro film, è difficile immaginare qualcun’altro accanto a loro. Lars Eidinger ha spesso ruoli secondari (soprattutto in produzioni internazionali come High Live, Personal Shopper e il dramma spaziale Proxima, che è stato presentato solo a Toronto a settembre) o condivide il ruolo principale (da ultimo a questa Berlinale nelle Persian Lessons), e ogni volta sembra travolgere con la sua presenza i colleghi.
I due insieme davanti alla telecamera? È un coup quello riuscito a Chuat e Reymond. Hoss ed Eidinger si conoscono da quando erano adolescenti. Entrambi hanno frequentato la scuola di recitazione Ernst Busch a Berlino, addirittura nello stesso anno. Ha sempre ammirato Hoss, dice Eidinger dopo la proiezione di Little Sister. Riflette a lungo su come esprimere al meglio questa ammirazione e poi trova parole tanto umili quanto sincere: Nina Hoss, dice, gli dà un'idea di cosa significhi essere donna.
C’è una scena nel film in cui Sven deve vomitare. Con la testa sul gabinetto, la sorella del film Nina Hoss gli accarezza la schiena. Nel profondo del water dice: ti amo. C'è qualcosa di grottesco in questo, ma raramente è stato mostrato in modo più impressionante un legame tra due anime gemelle.