Dopo la fortunata trilogia di Smetto quando voglio prosegue il sodalizio tra Matteo Rovere (in produzione) e Sydney Sibilia. Abbandonato il sentiero dell’heist movie “stupefacente” e prendendo spunto dalla vera (incredibile, sì) vicenda di Giorgio Rosa (con la collaborazione storica di Walter Veltroni), Sibilia mantiene vivo il tessuto abituale della commedia “ribelle” e chiede ad Elio Germano di interpretare questo ingegnere bolognese dal talento incompreso che, nel 1968 – annata manifesto di ribellioni e rivoluzioni – costruì un’isola in mezzo al mare, poco oltre il limite di 6 miglia delle acque territoriali italiane al largo di Rimini, fondando così la Repubblica dell'Isola delle Rose, territorio indipendente di cui divenne presidente.

Uno di quei soggetti, per intendersi, che se non arrivasse dalla realtà sarebbe tacciato di poca verosimiglianza.

L'ISOLA DELLE ROSE - MATILDA DE ANGELIS e ELIO GERMANO - Cr. SIMONE FLORENA/NETFLIX © 2020

Ed è l’aspetto, questo, che il film sembra voler esaltare maggiormente, rimanendo sospeso in un’atmosfera di trattenuto disincanto, partendo dal Consiglio d’Europa di Strasburgo (con François Cluzet e Fabrizio Rongione che iniziano ad ascoltare la storia del protagonista) per finire dentro le stanze del potere italiano, con Zingaretti e Bentivoglio superlativi nel restituire le sagome del Presidente del Consiglio Giovanni Leone e del Ministro dell’interno Franco Restivo.

L'ISOLA DELLE ROSA (ROSE ISLAND) (L to R) FABRIZIO BENTIVOGLIO as FRANCO RESTIVO in L'ISOLA DELLE ROSA (ROSE ISLAND). Cr. SIMONE FLORENA/NETFLIX © 2020
L'ISOLA DELLE ROSA (ROSE ISLAND) (L to R) FABRIZIO BENTIVOGLIO as FRANCO RESTIVO in L'ISOLA DELLE ROSA (ROSE ISLAND). Cr. SIMONE FLORENA/NETFLIX © 2020
L'ISOLA DELLE ROSA (ROSE ISLAND) (L to R) FABRIZIO BENTIVOGLIO as FRANCO RESTIVO in L'ISOLA DELLE ROSA (ROSE ISLAND). Cr. SIMONE FLORENA/NETFLIX © 2020

Ecco, il film di Sibilia – che funziona anche nel tratteggio della travagliata storia d’amore tra Giorgio Rosa e Gabriella Chierici (Matilda De Angelis) e nel rapporto d’amicizia con Maurizio Orlandini (Leonardo Lidi) – ritorna ad un episodio sui generis della storia italiana (ed extraterritoriale, seppur di pochi metri) per ragionare su un paradosso capace di contrapporre il senso della libertà individuale, assoluta, con quella irreggimentata degli Stati.

“Un film dal cuore ribelle basato su fatti reali”, recita il claim. Ed è vero, ma la sensazione è che la peculiarità dei fatti reali finisca per tenere a freno la verve utopistica che un’operazione del genere avrebbe potuto esaltare un po’ di più.