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Dopo The Lego Movie (2014), che ci piacque, e dopo The Lego Batman Movie (2017), che ci piacque assai meno, tertium datur: Lego Ninjago. Ci piace ancora meno.
Comunque, la sinossi: il Ninja Verde, studentello e difensore principe della città di Ninjago, affiancato da altri guerrieri guidati dal saggio maestro Wu deve lottare quotidianamente contro la nemesi Garmadon, signore della guerra e, tra parentesi, suo padre. Lloyd, il vero nome del Ninja Verde, è inviso e reietto urbi et orbi per questa parentela, e rimprovera al padre di averlo abbandonato ancora infante: riusciranno i due a trovarsi o, più probabile, Ninjago uscirà distrutta dalla singolar tenzone?
I Ninja - basti vedere il poster – sembrano palesemente scopiazzati dai Transformers, anche i Ninja Turtles sono palesemente nel merito, e la natura derivativa del film non si discute: tutto già visto, e in più di qualche caso visto meglio.
Se il primo Lego Movie diede nell’occhio non solo per i mattoncini, ma per l’architettura poetica e la drammaturgia originale, Batman e questo Ninjago fanno dei mattoncini un uso anonimo: vale tutto, vale niente. Purtroppo, anche la liaison tra il figlio e il padre prodigo non è inedita, e assai stiracchiata: bene alcuni scontri tra Ninja e cattivi; bene la partenza in quarta, quasi inintelligibile per velocità e parossismo del montaggio; meno bene il resto.
I Lego non sono più novità, han fatto scuola, come si dice, ma non insegnano più nulla. Peccato. Eppure, i mattoncini Ninjago non sono affatto male: assemblarli per credere.