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Robert Zemeckis riadatta Le streghe di Roald Dahl (1983), libro da 300 milioni di copie vendute e traduzioni in 41 lingue, già trasposto al cinema da Nicolas Roeg nel 1990, Chi ha paura delle streghe?. Lo fa con l’esordiente Jahzir Kadeem Bruno, Octavia Spencer, Anne Hathaway, Stanley Tucci, Chris Rock (narratore) e Kristin Chenoweth, e nel trasformare in immagini un testo immaginifico, livre de chevet per i ragazzi del mondo, fa voto di semplicità, trasparenza, elementarità persino.
Lo humor è contingentato, l’edificante meno, la paura di non sbagliare, al netto dell’assistenza produttiva di Guillermo Del Toro e Alfonso Cuarón, sensibile: c’è osservanza, ma la fede nella sostanza di Dahl, quella c’è?
Comunque, siamo nel 1967, l’orfanello non è più anglonorvegese ma afroamericano e andrà a vivere dalla nonna (Spencer), che non fuma il sigaro, a Demopolis, Alabama: due scelte, ça va sans dire, che dicono dello Zeitgeist. Il ragazzino si imbatterà in una strega, e c’è un precedente: la nonna assistette alla trasformazione in gallina dell’amichetta.