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Will Ferrell in una scena del film
Paleontologo in disgrazia (Will Ferrell) trova riscatto quando, grazie al suo marchingegno, raggiunge la sua bramata “terra perduta” fuori del tempo e dello spazio, insieme a una discepola (Anna Friel) e a una guida turistica (Danny McBride). Tra dinosauri, relitti di civiltà passate e future, giungle e deserti, inizia l'avventura...Alcuni infelici esiti dell'ingegno umano soffrono di un effetto Gestalt al contrario: l'insieme vale meno della somma delle parti. Come questo film di Brad Silberling, che ben di meglio aveva combinato con Lemony Snicket. Isolato dal contesto, lo spaccone e vigliacco, tenero e volgare Will (McBride, già notato in Strafumati) si difende bene. I siparietti sul divano dell'anchorman Matt Lauer, in sé e per sé, sono godibili. Will Ferrell si sopporta. Qualche battuta qua e là è perfino spassosa. Ma l'impasto generale riesce noioso, scontato e totalmente superfluo: chi ama i viaggi nel tempo (ri)guarderà piuttosto un classico come Ritorno al futuro, ai fan dei dinosauri può bastare e avanzare Jurassic Park. La tempistica suicida dell'uscita natalizia italiana, con avversari ben più agguerriti in circolazione quali A Christmas Carol eLa Principessa e il Ranocchio, dà il colpo di grazia. Meritato.