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L'amore criminale
Perlomeno la Warner Italia ha avuto il buon gusto di ribattezzarlo L’amore criminale.
Da una parte per imparentarlo con il celebre programma della terza rete dedicato ai femminicidi di casa nostra. Dall’altra per non dovergli lasciare il titolo originale, Unforgettable, che si sarebbe prestato a facili ironie.
In effetti, l’esordio dietro la mdp di Denise Di Novi, già assistente alla regia di Tim Burton, è tutto fuorché “indimenticabile”.
L’intreccio ruota attorno alla nuova vita coniugale di Rosario Dawson e Geoff Stults e ai tentativi di rovinargliela messi in atto dai rispettivi ex, Katherine Heigl e Simon Kassianides. Non in maniera così spudorata, ma a poco a poco, con subdola strategia, come tradizione di genere prescrive. Un dispettuccio dopo l’altro, con lei che protesta invano al nuovo marito la sua persecuzione e per poco non la prendono per pazza. Fino all’ovvio corpo a corpo finale.
Insomma un banalissimo thriller di stalker in famiglia, con atmosfere laccate da A letto con il nemico, plot telefonato e dinamiche psichiche talmente scontate che, volendo, si potrebbe entrare e uscire tranquillamente dalla sala e non perdere mai il filo del film.
Peccato, perché il cast non era da buttare – la Heigl in particolare mostra autentica malignità psicotica – e il tema della violenza domestica particolarmente sensibile. Così, invece, tocca rimpiangere il trattamento fatto dall’omonimo programma sulla terza rete. Conduzione di Asia Argento inclusa.