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È il 1966 e la Spagna è nel pieno del regime franchista. Nelle vicinanze di Madrid un professore d’inglese insegna la lingua ai suoi studenti servendosi delle canzoni dei Beatles. Quando viene a sapere che John Lennon si trova in Almeria sul set di Come ho vinto la guerra (1967, regia di Richard Lester) decide di andare a conoscerlo. Lungo il viaggio offre un passaggio in macchina a una ragazza fuggita dal collegio (Natalia de Molina) e un adolescente (Francesc Colomer) scappato da casa dopo una lite con i genitori. Sarà un viaggio verso la libertà e la speranza.
La vita è facile ad occhi chiusi, diretto da David Trueba, ha vinto sei Premi Goya nel 2014. Il film è ispirato ad una storia vera, letta dal regista sul giornale. È la storia di Juan Carrión, docente di inglese e appassionato dei Beatles, che realmente nel 1966 andò a conoscere John Lennon impegnato a girare il film nel sud della Spagna. Carrión aveva un solo desiderio: chiedere al noto cantante di correggere i testi trascritti sul suo quaderno per poterli dare, in perfetta forma, ai suoi alunni. A quanto riportato dai titoli di coda, in seguito a quell’incontro i dischi dei Beatles iniziarono a riportare i testi delle canzoni.
Curiosità: John Lennon era giunto in Spagna dopo aver pubblicato la canzone Help!, con cui rivelava la sua crisi interiore dovuta al troppo successo, i dubbi sul futuro del gruppo e il desiderio di allontanarsi da tutto ciò. Almeria diventò per lui un ruolo di riposo e riflessione. Una terra fino allora poco conosciuta, dove si coltivano le fragole. E la storia della musica racconta che, in seguito a questo periodo, Lennon compose Strawberry Fields Foreverer, uno dei suoi brani più intimi.
Protagonista di La vita è facile ad occhi chiusi è Javier Cámara, attore spagnolo conosciuto per aver recitato in più film di Pedro Almodóvar e noto in Italia per La vita segreta delle parole di Isabel Coixet. Il film è molto delicato, dai colori caldi e tiene da parte il discorso politico del franchismo. È il viaggio verso John Lennon, verso la libertà e il progresso. “Nel finale della dittatura spagnola la musica è stata veramente importante”, ha commentato Javier Cámara.
Il film, lontano dall’essere una rivisitazione del franchismo, regala un momento di quel periodo tra l’esigenza di scappare, di ribellione e l’inevitabile povertà. È la storia di un eroe del popolo che nel suo piccolo aiuta se stesso e gli altri e lo fa servendosi della musica. Il centro del film è lui, questo straordinario professore, e non John Lennon, che per di più appare solo per pochi istanti e in lontananza. Ad accompagnare il professore, due giovani con storie completamente diverse, ognuno di loro in fuga per motivi differenti e in cerca di pace e indipendenza. Tre personaggi, tre vite, tre diverse espressioni di ribellione “all’ordine costituito”.
Il film di David Trueba è tutto questo, “un profumo” – come definito da Javier Cámara – per nulla tradizionale, di libertà e tradizione, di riforme sociali e cambiamento.